Impegnarsi nel sociale senza contrapporre “Dio” e “Cesare”
Francesco all’Angelus: Il cristiano è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà terrene, ma illuminandole con la luce che viene da Dio.
Giornale on-line della diocesi di Rieti
Francesco all’Angelus: Il cristiano è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà terrene, ma illuminandole con la luce che viene da Dio.
La vita cristiana, afferma il Papa, è “una storia d’amore con Dio, dove il Signore prende gratuitamente l’iniziativa e dove nessuno di noi può vantare l’esclusiva dell’invito: nessuno è privilegiato rispetto agli altri, ma ciascuno è privilegiato davanti a Dio”.
“È chiaro che le guerre e i cambiamenti climatici producono la fame”, ha ribadito Francesco: “Evitiamo dunque di presentarla come una malattia incurabile”.
La parola rassegnazione non fa parte del vocabolario del cristiano, chiamato a scrivere opere di bene nella pagina bianca che si apre ogni mattino.
Dedicata all’identikit del cristiano come “missionario di speranza” l’udienza di ieri, che il Papa ha pronunciato davanti a 15mila persone.
Invito all’impegno e alla buona politica, non quella asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza di fazioni o centri di interesse.
Il Papa ha dedicato l’udienza di oggi alla speranza, spiegando con una serie di imperativi cosa significhi educare a questa virtù.
Il popolo colombiano è “un popolo gioioso, tra tante sofferenze ma gioioso, un popolo che ha speranza”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ripercorrendo durante l’udienza di oggi, davanti a 13mila fedeli, le tappe del suo viaggio in Colombia.
Francesco all’Angelus: “Se viviamo per il Signore e impostiamo la nostra vita sull’amore, come ha fatto Gesù, potremo assaporare la gioia autentica, e la nostra vita non sarà sterile, sarà feconda”
“Nei nostri cuori portiamo il dolore per gli atti terroristici che, in questi ultimi giorni, hanno causato numerose vittime, in Burkina Faso, in Spagna e in Finlandia. Preghiamo per tutti i defunti, per i feriti e per i loro familiari; e supplichiamo il Signore, Dio di misericordia e di pace, di liberare il mondo da questa disumana violenza”. Lo ha detto ieri il Papa dopo … Continua a leggere Papa Francesco: Angelus, “liberare il mondo da questa disumana violenza” del terrorismo
Essere cristiani “vuol dire guardare alla luce, continuare a fare la professione di fede nella luce, anche quando il mondo è avvolto dalla notte e dalle tenebre”.
Francesco all’Angelus: “Ciò che era zizzania o sembrava zizzania, può diventare un prodotto buono. È la realtà della conversione”
Il Signore, che è la Sapienza incarnata, oggi ci aiuta a comprendere che il bene e il male non si possono identificare con territori definiti o determinati gruppi umani: ‘Questi sono i buoni, questi sono i cattivi’.
Gesù porta la Parola e la consegna senza alcun pregiudizio rispetto alle persone cui è destinata; queste ultime, nel racconto di Matteo, sono identificate con quattro luoghi, quattro terreni: la strada, il terreno sassoso, i rovi e la terra buona.
“Un saluto speciale rivolgo alla comunità cattolica venezuelana, rinnovando la preghiera per il vostro amato Paese”. Al termine dell’Angelus di ieri, il Papa ha rivolto nuovamente il suo pensiero al Venezuela, in una giornata cruciale per il futuro del Paese.
Nella prima lettura Zaccaria parla di un re “giusto e vittorioso, umile”, che cavalca un asino, e “l’arco di guerra sarà spezzato, e annunzierà la pace tra le genti”
Gesù “ci aspetta sempre, non per risolverci magicamente i problemi, ma per renderci forti nei nostri problemi. Non ci leva i pesi dalla vita, ma l’angoscia dal cuore; non ci toglie la croce, ma la porta con noi”.
Dedicate alla speranza le 28 udienze generali del Papa degli ultimi sei mesi. “Ritorniamo” in piazza San Pietro, nel momento della pausa estiva, per rivivere i momenti salienti delle catechesi.
Lo ha detto il Papa nell’omelia della concelebrazione eucaristica presieduta questa mattina nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico con i cardinali presenti a Roma in occasione del suo 25° di ordinazione episcopale.
Andare in missione non è fare turismo”. Lo ha ricordato il Papa, nell’Angelus di ieri. “L’invio in missione da parte di Gesù non garantisce ai discepoli il successo, così come non li mette al riparo da fallimenti e sofferenze”
“I santi sono “angeli con un volto e un cuore umano, perché i santi di Dio sono sempre qui, nascosti in mezzo a noi” Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi. “Questo è difficile da capire – ha ammesso a braccio – anche da immaginare, ma i santi sono presenti nella nostra vita, e quando qualcuno invoca un santo o una santa … Continua a leggere Papa Francesco: udienza, i santi “sono sempre qui, nascosti in mezzo a noi”
Papa Francesco all’Angelus: “Nell’Eucaristia Gesù, come fece con i discepoli di Emmaus, si affianca a noi, pellegrini nella storia, per alimentare in noi la fede, la speranza e la carità; per confortarci nelle prove; per sostenerci nell’impegno per la giustizia e la pace”
La corruzione rivela una condotta anti-sociale tanto forte da sciogliere la validità dei rapporti e quindi, poi, i pilastri sui quali si fonda una società
Il mondo di oggi non sa, o non vuole, individuare in maniera chiara la povertà. Eppure i suoi mille volti ci interpellano ogni giorno – uomini, donne, bambini oltraggiati e offesi – di fronte ai quali la nostra “ricchezza sfacciata” non produce che indifferenza. Papa Francesco li elenca tutti, questi volti, e – nel messaggio per la prima Giornata mondiale dei poveri – chiede a … Continua a leggere Papa Francesco: ascoltare il grido dei poveri “senza se, senza però e senza forse”, come Francesco d’Assisi
Papa Francesco: Dio sempre “ci cerca prima, ci attende prima e ci ama prima”. Di più, “ha tanto amato il mondo da dare il figlio, unigenito, perché chiunque creda in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”
Nella messa celebrata nella cappella della Casa Santa Marta, Papa Francesco ha commentato il Vangelo del giorno.
L’identikit dei cristiani tracciato da Papa Francesco, che ha dedicato l’udienza di ieri al rapporto tra la speranza cristiana e lo Spirito Santo.
Il Cristo risorto si fa compagno di strada, con “le ferite del suo amore misericordioso”, “ci attira sulla sua via, via della vita”, cerca quanti sono smarriti, e “prende sulle spalle tanti nostri fratelli e sorelle oppressi dal male nelle sue diverse forme”
Il Vangelo di Giovanni mette in primo piano la figura di Cristo luce del mondo. Un cieco che riacquista la vista e persone vedenti che in realtà non riescono a vedere.
Le parole di Francesco all’Angelus: la Quaresima è “l’occasione buona per vedere il volto di Gesù anche nel volto di un fratello o di una sorella sofferente”