Archivio Tag: Mondo

G20 e vertice di Tallin: nessuna proposta credibile sulla questione migranti

Fallimentari i due “grandi” appuntamenti della scorsa settimana. Non solo è stato ribadito che i migranti non potranno essere sbarcati da alcun’altra parte se non in Italia, ma siamo stati richiamati perché non abbiamo ancora svolto tutti i compiti a casa, a partire dall’aumento dei centri di detenzione sul territorio e dal rafforzamento del sistema dei rimpatri.

Iran: dai pulpiti delle moschee risuoni un messaggio di pace

Perché colpire Teheran? “Per il ruolo strategico che l’Iran svolge nella regione e per la lotta al terrorismo. E’ stato scritto che in Medio Oriente sta prendendo forma un regolamento di conti tra schieramenti contrapposti ed è a questo scontro che bisogna guardare se si vuole comprendere quali dinamiche rischiano di infiammare ancora di più tutta la regione”. Il “punto” su cosa è successo e perché in Iran, dove martedì 6 giugno un duplice attentato ha provocato la morte di 13 persone e il ferimento di 52

Taglia di un milione di dollari per il prete che sfida i narcos

Padre Solalinde, il prete dei migranti che sfida i narcos: minacce di morte e una taglia di 1 milione di dollari

Parla padre Alejandro Solalinde, 72 anni, il prete messicano che ha fondato dieci anni fa il centro per migranti “Hermanos en el camino” (“Fratelli sulla strada”) a Ixpetec, nello Stato di Oaxaca, tra i candidati al Nobel per la pace 2017: “Voglio continuare a difendere i migranti nonostante le minacce e nonostante i pericoli.”

Ecuador, a un anno dal terremoto: un progetto di cooperazione con la diocesi di Bolzano-Bressanone

A dodici mesi di distanza dal sisma che ha mietuto migliaia di vittime in Ecuador, la gente di Portoviejo, una delle città colpite dal disastro, cerca di rimettersi in piedi e ricominciare a vivere. Ed è per questo che alcuni giorni fa un sacerdote della diocesi di Portoviejo ha fatto tappa a Bolzano, dove ha avviato un progetto di cooperazione allo sviluppo con l’ufficio missionario diocesano. Si tratta di un progetto che parte dalla croce

Il caso Odebrecht: una storia di tangenti che coinvolge tutta l’America Latina

A fine 2016, per poter continuare a lavorare, l’azienda ha chiesto scusa; in accordo con la giustizia statunitense, ha ammesso l’esistenza di tangenti per quasi 800 milioni di dollari ed ha pagato una multa record di 3,5 miliardi di dollari, da ripartire tra Stati Uniti, Brasile e Svizzera (i tre Paesi che nel frattempo avevano aperto indagini su Odebrecht)

Il Sud Sudan e in ginocchio “Stiamo aspettando Papa Francesco”

Monsignor Erkolano Lodu Tombe, vescovo di Yei e presidente di Caritas Sud Sudan, è in questi giorni a Roma per chiedere alla confederazione internazionale delle Caritas aiuti urgenti per la sua gente: oltre 5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria a causa di una feroce carestia provocata dalla guerra civile in corso. Molte speranze di pace sono risposte nella visita di Papa Francesco con il Primate anglicano Justin Welby: se si farà, potrebbe essere ad ottobre

Caritas Slovacchia: da 90 anni vicini alla gente. “Ma sugli immigrati restano tante diffidenze”

Il presidente mons. Stefan Secka: “La Caritas continuerà a rappresentare una garanzia in termini di aiuto alle persone bisognose, sia nel Paese che all’estero”. Fra gli ambiti di intervento povertà, anziani, tratta. I dati di un’azione sociale e assistenziale diffusa sul territorio. Le testimonianze del primo segretario generale dopo il 1989 e di quello attuale

Francesco in Egitto: con Tawadros II e il grande Imam di Al Azhar, contro ogni estremismo religioso

Storia di un viaggio dalla forte connotazione ecumenica e interreligiosa. Papa Francesco andrà nella Repubblica araba d’Egitto dal 28 al 29 aprile 2017. È stato invitato dal presidente della Repubblica, dai vescovi della Chiesa cattolica, da Sua Santità Papa Tawadros II e dal Grande Imam della Moschea di Al Azhar, Cheikh Ahmed Mohamed el-Tayyib

Siria: l’appello ai cristiani a tornare di mons. Jeanbart, “Aleppo vi aspetta”. 23 programmi di aiuto per frenare l’esodo dei fedeli

“Aleppo ti aspetta” è l’appello che l’arcivescovo greco-cattolico della città martire siriana, monsignor Jean-Clement Jeanbart, lancia a tutti i fedeli per invitarli a fare ritorno nelle loro abitazioni abbandonate per sfuggire agli orrori della guerra. Perché ciò accada ha messo a punto il progetto “Ritorno” che prevede tra le varie cose, il biglietto di ritorno e aiuti materiali alle famiglie che intendono rientrare in città, dove prima della guerra vivevano 185mila cristiani, mentre oggi, dopo 6 anni di guerra, sono meno della metà. Ma l’attività di aiuto della diocesi greco-cattolica aleppina non si ferma qui…

Fame nel mondo: Michel Roy (Caritas), “l’umanità è in pericolo ma non ci interessa”

“Serve una coscienza mondiale più forte che si renda conto che l’umanità è in pericolo. Bisogna agire prima che sia troppo tardi. Dare cibo è assolutamente necessario però bisogna lavorare sulle cause dei conflitti”. Così Michel Roy, segretario generale di Caritas internationalis commenta l’allarme dell’Onu: il mondo sta vivendo la peggiore crisi umanitaria dal 1945. A rischio 20 milioni di persone, che non hanno cibo a sufficienza a causa della carestia. Gli effetti peggiori sono in Sud Sudan, Somalia, Yemen e Nigeria

Mons. Lazzaro You (Daejeon), “il nuovo presidente? Dovrà essere uomo di dialogo e di pace”

Settimana caldissima in Corea del Sud. La Corte Costituzionale conferma all’unanimità l’impeachment della presidente Park Geun-Hye, travolta da uno scandalo di corruzione e costretta a lasciare la residenza presidenziale, dove si era trincerata da giorni. Il popolo esulta pacificamente ma la piazza diventa teatro di scontri a causa di una esigua minoranza che non accetta il verdetto della Corte. Il vescovo di Daejeon esprime “gioia e speranza” e parla di “un passo nella direzione giusta, un punto di partenza”. Il nuovo presidente – dice – dovrà essere “uomo di dialogo e di pace, capace di prediligere gli accordi diplomatici alla corsa alle armi”

Cei: con i fondi 8xmille in Kurdistan una serie d’interventi a favore della popolazione sfollata più vulnerabile

Nell’ultima riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del terzo mondo, si è deciso di devolvere parte della cifra (un totale di 18 milioni di euro per 119 progetti nel mondo), ad una serie di interventi in Kurdistan a favore della popolazione sfollata più vulnerabile: bambini, anziani, disabili, donne, malati cronici. I fondi verranno gestiti dalla Focsiv che in Kurdistan ha avviato da tempo un progetto articolato di aiuti in varie città. Parla Terry Dutto che coordina il progetto: “È vero, è solo una goccia. Ma noi non possiamo sapere che effetto può avere una goccia”