Reate Festival tra chiese e teatro in attesa del 10 novembre

Meno star ed “effetti speciali” rispetto a più munifiche edizioni del passato, ma uguale consenso e soddisfazione, almeno per gli appassionati di musica, con il Reate Festival che, pur in versione più risparmiosa, ha riempito di bella musica alcune serate del settembre reatino. Aspettando il gran finale all’insegna di Verdi in programma il 10 novembre (quando, per salutare il bicentenario della nascita del musicista di Busseto, il palco del “Flavio” accoglierà Un giorno di regno), il festival del belcanto, che costituisce da qualche anno il fiore all’occhiello della cultura locale, ha regalato alla città esibizioni artistiche di alto livello, sconfinate anche nella musica sacra in due degne cornici messe a disposizione dalla comunità ecclesiale, quali la Cattedrale e la basilica di S. Domenico.

Grandi applausi, per il Coro delle Voci bianche dell’Opera di Roma, che nelle navate di S. Maria hanno fatto risuonare pagine di musica d’ispirazione religiosa che spaziava da Palestrina ai gospel. Come pure per un vanto della nostra Italia quale l’organista Matteo Imbruno, concertista di fama internazionale sedutosi alle tastiere del “Dom Bedos” per offrire una serata di elevazione spirituale davvero particolare, grazie alle splendide melodie uscite dai registri del monumentale organo che impreziosisce da alcuni anni il recuperato tempio domenicano reatino. Gran successo anche per la musica profana risuonata all’auditorium Varrone e al teatro comunale, con l’apprezzato programma culminato nella splendida serata che ha portato per la prima volta al “Vespasiano” l’Anna Bolena di Donizetti, in un allestimento registico davvero particolare che la vicenda del dramma storico dell’Inghilterra del Cinquecento ha voluto trasportare in un’ambientazione ottocentesca per scene e costumi.

Tra il pubblico, nelle diverse serate, potevano notarsi diversi volti giovani: il Reate Festival ha infatti costituito anche per salutare il nuovo acquisto finalmente ottenuto nel panorama scolastico cittadino, il Liceo musicale attivato presso l’istituto superiore “Elena Principessa di Napoli”, che permette anche agli adolescenti reatini una formazione in sintonia con la sensibilità per la musica e il canto. Per i giovanissimi alunni del nuovo corso di studi, meritata foto di gruppo, assieme ad alcuni protagonisti del Reate Festival, nel foyer del teatro durante la serata dedicata all’opera.

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