In una serata che ha unito fede e speranza, la comunità di Rieti si è raccolta in occasione dell’anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina, manifestando un profondo desiderio di pace attraverso due momenti di intensa spiritualità e comunione. Il 24 febbraio, la basilica di Sant’Agostino ha ospitato una Celebrazione Eucaristica particolarmente toccante, presieduta dal vescovo Vito, che ha visto la significativa partecipazione della comunità greco-cattolica ucraina, guidata dal suo cappellano, don Rostyslav. Una presenza avvertita anche nell’animazione liturgica, con il repertorio del coro diocesano, arricchito di due due canti in ucraino, eseguiti dal piccolo coro della comunità del paese invaso.
Nel suo saluto, il vescovo Vito ha enfatizzato l’importanza di questa seconda domenica di Quaresima, un tempo che ci invita alla riflessione e al rinnovamento spirituale, sottolineando il legame speciale che unisce la comunità di Rieti a quella ucraina. La presenza di don Rostyslav e della comunità ucraina ha rafforzato questi legami di amicizia, fede e umanità, invitando tutti a una preghiera più intensa per la pace.
L’omelia di mons. Piccinonna ha toccato profondamente i cuori dei presenti, facendo riferimento al cammino dalla notte alla luce, simboleggiato dalla trasfigurazione di Gesù. Ha messo in luce come la vera fede ci accompagni nei momenti più bui, offrendoci una prospettiva pasquale che trasforma il nostro deserto interiore in un luogo abitato dalla speranza. La notte di Abramo, la notte di Gesù e la notte che attualmente vivono l’Ucraina e altre regioni in conflitto sono state presentate come momenti di oscurità che possono essere illuminati dalla fiducia illimitata in Dio.
La riflessione sul Venerdì Santo come vera espressione della fede, sul significato della trasfigurazione e sull’importanza di scendere dal monte, portando con sé la luce della speranza, ha preparato i cuori alla seconda parte dell’evento: la fiaccolata silenziosa. Partendo da piazza Giuseppe Mazzini e concludendo in piazza Mariano Vittori, vicino alla statua di San Francesco, i partecipanti hanno percorso le vie di Rieti in un gesto di memoria e riflessione. La preghiera semplice di San Francesco per la pace ha unito tutti in un unico desiderio: la soluzione di tutti i conflitti, non solo in Ucraina ma anche in Medio Oriente e in tutti quei luoghi che spesso restano invisibili ai media.
Questo evento non è stato solo un momento di preghiera comunitaria ma anche un invito ad agire per la pace e l’armonia tra i popoli, a partire dall’impegno personale di ciascuno. La comunità di Rieti, guidata dal suo vescovo e dalla presenza coraggiosa dei suoi fratelli e sorelle ucraini, ha dimostrato che la luce della speranza può brillare anche nelle notti più oscure, e che insieme possiamo camminare verso una pace duratura.