Il primo comizio di Gherardi

Primo comizio del candidato a sindaco Silvio Gherardi, con il leader Udc Pierferdinando Casini e i massimi esponenti del partito regionali e provinciali.

Casini, nel suo intervento, ha sottolineato lo spessore umano di Gherardi e le doti di manager e di medico. «Un valore aggiunto per la campagna elettorale reatina – ha tenuto a precisare – l’unica via possibile e concreta per rilanciare il Comune di Rieti verso una stagione nuova, di speranza per i giovani, i lavoratori, le famiglie».

In piazza Vittorio Emanuele II, Gherardi ha esordito dicendo: «Non vengo dalla politica, ma so amministrare. Ho deciso di vivere con la mia famiglia a Rieti e voglio mettere le mie competenze e la mia esperienza internazionale al servizio della città che amo. Una città che sta morendo. Mi dicono che sono serio, ma credo che in questo momento di grande crisi ed incertezza per il nostro futuro ci sia bisogno di molta serietà. Da medico – ha proseguito Gherardi – mi viene un parallelo spontaneo: con un paziente in coma è bene che il chirurgo sia serio e capace. La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti, abbiamo un deficit spaventoso (1.500 euro), che grava su ognuno di noi. O si pagano gli stipendi o l’Iva».

Gherardi ha poi chiamato in causa il candidato Antonio Perelli: «Può dire ciò che vuole, ma la realtà è che se il Comune fosse una Azienda sarebbe già fallita». Su Rieti spiega: «È uno scrigno di gioielli mai aperto. Penso al centro storico, al Terminillo, al fiume Velino e le sue sorgenti. Alla Piana reatina, alla Valle Santa, il cielo e l’aria. La sua gente, laboriosa, intelligente e tenace. Il mio programma è chiaro e completo. So come attuarlo. Non vi propongo degli slogan come il baby candidato Simone Petrangeli del tipo: “Si può fare” e “Mettici del Tuo”. Io vi dico come fare e ci metto del mio. Risanamento del bilancio, ripianamento del debito, senza aumentare le tasse poiché strozzano e offuscano il futuro di tutti noi. C’è bisogno di rilanciare l’occupazione con investimenti per lo sviluppo infrastrutturale. Penso alla realizzazione dei Piani integrati e del Progetto Plus. Attrarre investimenti dall’Europa e dai privati. Protezione e valorizzazione dell’ambiente, quale motore per il rilancio dell’economia. E ancora, agricoltura, turismo, sport ed eccellenze che il territorio esprime da sempre. Bisogna ripensare alle politiche sociali della famiglia, introducendo il quoziente familiare e proteggendo le categorie più fragili della società. Anziani, malati, portatori di handicap. Salvare e riqualificare l’ospedale de Lellis, che deve diventare un punto di riferimento per la provincia e le regioni limitrofe».

Gherardi ha poi citato i giovani: «C’è bisogno di cerare prospettive e lavoro per le nuove generazioni; puntando innanzitutto su un nuovo modo di vedere l’Università, ma anche sull’istituzione di una scuola dell’artigianato. Sul potenziamento dell’Istituto Alberghiero. C’è la necessità – ha continuato Gherardi – di guardare a Rieti con nuovi occhi, riqualificando il centro storico, supportando gli artigiani e i commercianti. Operare una inversione di tendenza nella gestione della cosa pubblica, del Comune di Rieti, ecco cosa intendo fare da Sindaco. Etica e trasparenza nella gestione, trasformando il Comune in una Casa di Cristallo dove il cittadino di potrà specchiare e guardare senza veli. Per questo intendo aprire il Comune alle Tv e alle Radio per far seguire il Consiglio Comunale in diretta. Ogni tre mesi organizzerò un appuntamento pubblico all’interno del quale verranno presentati i conti del Comune (trimestrale di cassa). Incontro a cui potranno partecipare tutti i cittadini. Ciò che faro una volta che diventerò sindaco – conclude Gherardi – è instaurare un dialogo continuativo con la città, con le frazioni e con i residenti dei quartieri periferici, anche attraverso unità mobili del Comune. Dialogare con i cittadini, ecco cosa voglio fare. La costituzione di Consulte è certamente uno strumento in grado di favorire questo dialogo. Avendo sempre il polso della situazione su quanto accade nei vari settori produttivi, nel mondo dell’associazionismo, più in generale nel Terzo settore. Per questo mi rivolgo a tutti i cittadini, a tutti quelli che hanno a cuore il futuro di Rieti, a prescindere dal colore politico e dalle ideologie. Non abbiate paura. Non abbiate paura di cambiare per il bene della città. Per riportare la città ad essere il centro d’Italia».

One thought on “Il primo comizio di Gherardi”

  1. Marco Giordani

    se gherardi dice “Per questo intendo aprire il Comune alle Tv e alle Radio per far seguire il Consiglio Comunale in diretta” probabilmente non sa che MepRadio già segue il Consiglio in diretta…
    comunque su questo aspetto ribadiamo che:
    – non è sufficiente: RietiVirtuosa darà la trasmissione in streaming e la conservazione sul sito per visione differita
    – questi aspetti competono al consiglio comunale, non al sindaco. E chi non ha voluto questo fin’adesso sono anche i consiglieri che ci propongono Gherardi e che Gherardi ci propone

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