Edilizia: a Rieti persi più di 500 posti di lavoro e 130 imprese

Dal 2010 ad oggi a Rieti hanno perso il lavoro più di 500 operai e sono scomparse 130 imprese, con un calo rispettivamente del 22,2%% e del 20,2%. Sono crollate anche le ore lavorate, diminuite del 30,5% contro una media regionale del 32,4% passando da 1 milione e 130mila a 789mila. Questi i dati della crisi nella provincia diffusi oggi da Ance Lazio nel corso della presentazione dell’ultimo numero di LISTA, la rivista dei costruttori edili del Lazio.

“Nella provincia di Rieti si è assistito a una progressiva erosione del settore. L’ultimo anno non ha fatto eccezione – spiega il Presidente di Ance Rieti, Giorgio Perotti -. Nel semestre ottobre 2012 – marzo 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è scomparso dal radar della Cassa edile il 13,8% delle imprese, contro una media regionale dell’11%. Si tratta di 82 imprese appartenenti al circuito della regolarità. Nello stesso periodo ha perso il lavoro o è uscito dal sistema del lavoro regolare l’11,4% degli operai iscritti presso la Cassa edile, una percentuale che corrisponde a 230 lavoratori. Le ore lavorate invece sono scese del 9%, passando da 982mila a 789mila.”

Tabella: L’edilizia a Rieti

Rieti

Ottobre 2012/
marzo 2013

Ottobre 2011/
marzo 2012

Variazione %

Ottobre 2009/
marzo 2010

Variazione %

Ore lavorate

789.565

982.559

-19,6

1.136.353

-30,5

Imprese attive

514

596

-13,8

644

-20,2

Operai attivi

1.780

2.010

-11,4

2.288

-22,2

Operai stranieri

579

636

-9

712

-18,7

Fonte: Elaborazioni Ance Lazio su dati Casse edili.

“Dal 2009 ad oggi – prosegue Perotti – il calo di attività ha superato il 30% che ha determinato un emorragia occupazionale pari ad un quarto della forza lavoro attiva all’inizio della crisi. Una situazione insostenibile. Il nostro auspicio è che la Regione sappia trovare le risorse necessarie a riattivare una serie di piccoli lavori essenziali per rispondere alle esigenze della società civile e contemporaneamente a far ripartire l’edilizia, che come si sa grazie ala sua funzione anticongiunturale può risultare determinante nel far ripartire l’economia locale.”