Economia

Declino demografico delle imprese artigiane: dalla CNA, analisi critica della provincia di Rieti

Un comunicato della CNA rivela una costante diminuzione delle imprese iscritte, sottolineando la necessità di interventi per preservare l'artigianato locale e il suo valore nel panorama internazionale

«Le aziende iscritte all’Albo delle imprese artigiane della provincia di Rieti al 31 dicembre 2023 sono 3465, con 198 iscritte e 222 cancellazioni di cui 36 d’ufficio, quindi ascrivibili anche agli anni precedenti. Considerando quest’ultimo dato, il saldo da negativo (- 24) diventa positivo (+ 12), ma non modifica sostanzialmente il fatto più rilevante che si rileva analizzando la serie storica dell’andamento demografico dal 1996 ad oggi: per la prima volta, infatti, nel 2023 il numero delle imprese iscritte scende al di sotto delle 200 unità».

È quanto si legge in un comunicato della CNA di Rieti che evidenzia in un grafico (scaricabile in calce) in cui viene riportato l’andamento di questi anni come «fino al 2010 il numero delle imprese iscritte supera il numero delle imprese cancellate». Da quella data il rapporto si inverte e comincia un’inesorabile decrescita del numero di imprese artigiane. «La forbice che si vede bene osservando il grafico, dopo anni durante i quali si era allargata sempre più, si riduce nell’ultimo periodo, ma quel che non si arresta è la diminuzione delle imprese iscritte. Fanno eccezione, in misura però poco rilevante, gli ultimi anni, in particolare il 2021, per motivi contingenti, l’aumento delle imprese edili legato alla ricostruzione post sisma e ai lavori del 110%. Dal 2009, l’anno nel quale l’albo registra il numero maggiore di imprese iscritte, 4166, a oggi, la perdita è di 701 imprese, con un decremento del 16,8 %».

«Si tratta di una perdita significativa – sottolinea CNA – che in questi anni non ha riguardato solo la nostra provincia, che conferma la crisi dell’artigianato anche nel nostro territorio. Le cause sono molteplici, e più volte le abbiamo analizzate, ma, prima che sia troppo tardi, bisognerà che le istituzioni pongano in atto misure di contrasto al depauperamento dell’artigianato, non per una visione “vintage” e nostalgica, ma perché nell’artigianato sono le competenze e l’expertise sulle quali si fonda quel “made in Italy”, gli elementi che rendono le produzioni italiane ambite in tutto il mondo».