Coop ’76, dipendenti, artigiani e allevatori: «L’economia reatina non ha bisogno di una catena di grande distribuzione organizzata»

Il comitato dipendenti, artigiani e allevatori che si è costituito per accellerare la ripresa del lavoro nei punti vendita della Cooperativa Risparmio ’76, nei laboratori artigianali, negli allevamenti e nelle aziende agricole collegate, interviene nel dibattito sulla incerta sorte della cooperativa.

«La vicenda Coop 76 che purtroppo si è conclusa con non poche conseguenze per i lavoratori, gli artigiani, gli allevatori e i soci prestatori – fa sapere il Comitato – è nella fase conclusiva. La Coop Evergreen ha il titolo giuridico per riavviare l’attività in fitto di ramo d’azienda e la promessa di acquisto dei rami d’azienda. Solo a conclusione di questo percorso abbiamo assistito al pronunciamento di Coop Centro Italia attraverso il suo presidente Giorgio Raggi. Noi non siamo d’accordo alla proposta di Coop Centro Italia e spieghiamo perché. I commissari liquidatori che si dice interverranno prossimamente, avranno necessità di tempo per decidere, nel frattempo i negozi rimarranno chiusi e le aziende ferme e in ogni caso perché dovrebbero decidere per Coop Centro Italia? Si paventano condizioni precostituite? … se si, lo si dica, ma ricordiamo che questo è contro la legge di questo paese e contro la minima decenza».

Secondo il Comitato dei dipendenti e dell’indotto della Coop ’76 «L’economia reatina non ha bisogno di una catena di grande distribuzione organizzata come le altre, e Coop Centro Italia lo è. Non farebbe transitare a Rieti nemmeno il denaro incassato come sempre ha fatto. La nostra economia ha bisogno di un sistema diverso, dove la grande distribuzione organizzata si integra con un’altra economia, artigiani, allevatori, agricoltori, è l’unico sistema per far sopravvivere un territorio depresso economicamente, far emergere tante debolezze e farne una grande forza. Coop Evergreen ha mostrato grande apertura a questo percorso, Coop Centro Italia ha parlato solo sulla stampa. Noi dipendenti dobbiamo percepire 2,5 stipendi, Coop Evergreen si è impegnata a pagarne uno alla riapertura dei punti vendita. Noi allevatori vantiamo crediti da Coop 76 e abbiamo le stalle piene di animali da macellare, Coop Evergreen alla riapertura dei punti vendita macellerà i nostri animali».

«Vantiamo crediti e non abbiamo lavoro, dobbiamo licenziare i nostri dipendenti – fanno sapere gli operatori – se Coop Evergreen apre non dobbiamo più licenziare nessuno. È palese a tutti che in questa vicenda si sono incrociate lotta politica e lotta per interessi, dobbiamo evitare che la lotta danneggi uomini, aziende e territori, che la questione venga trattata come una normale crisi aziendale».

«Il consiglio di amministrazione attuale – conclude il Comitato – a nostro avviso ha svolto il suo ruolo, è entrato in una crisi, ha cercato le soluzioni, individuando un percorso, che ad oggi è l’unico possibile. Il presidente della Provincia ha fatto oltre quello che deve fare un amministratore a tempo, intervenire e promuovere soluzioni alla crisi, l’obiettivo è stato centrato. Siamo stanchi, noi vogliamo lavorare e Coop Evergreen è un’ottima soluzione, lo diciamo oggi, lo diremo martedì 19 nella manifestazione proclamata dai nostri comitati spontanei».