Consultare il consultorio

La comunità cristiana e civile reatina hanno a disposizione una struttura, ormai da oltre trent’anni, che è abilitata a fornire aiuto alle famiglie e alle persone in difficoltà.

Che tipo di difficoltà? Difficoltà di relazione all’interno della coppia, crisi familiari tra le varie componenti, prospettiva di un aborto per una gravidanza indesiderata. Ma anche corsi di formazione per adolescenti e giovani, corsi di preparazione al parto e di genitorialità, consulenze giuridiche sia civili che canoniche in ordine al matrimonio.

I servizi forniti dal Consultorio Familiare Sabino sono assolutamente gratuiti, forniti da consulenti appositamente preparati e da esperti nei vari settori che offrono gratuitamente la loro presenza e la loro professionalità.

Il Consultorio Familiare Sabino (Via San Rufo, 22) è una Onlus di ispirazione cristiana e nel corso di diversi decenni ha svolto per la nostra città un ruolo nascosto e altamente qualificato a servizio di tante esigenze e di persone in difficoltà.

È una realtà che sarà potenziata a partire già dal prossimo autunno, essendosi data un nuovo direttivo che è sintesi della passata gestione e di una necessaria novità.

Si tratta di far uscire il Consultorio dal nascondimento, quasi fosse un “non luogo” per dannati e del quale ognuno pensa di non avere bisogno: il Consultorio lavora nel silenzio, nel rispetto assoluto degli utenti e della riservatezza che è doveroso dare a questioni complesse e articolate, ma deve essere conosciuto da tutti, dai sacerdoti e dai diaconi anzitutto, che spesso ricevono per primi le notizie non certo allegre di una crisi familiare che magari sta semplicemente consumando gli ultimi atti.

Gli operatori pastorali, compresi i sacerdoti, non possono ormai più pensare che una crisi familiare possa essere risolta con qualche incontro con i coniugi e magari con la confessione della scappatella o del tradimento: chi pensa e fa questo è un illuso che contribuisce ad aggravare la situazione.

Di fronte a crisi familiari, anche appena solo accennate, gli operatori della pastorale devono indirizzare singoli e coppie proprio al Consultorio di ispirazione cristiana, in cui vi sono competenze e professionalità che possono tentare un percorso di ricucitura degli strappi, preceduto da una necessaria presa di coscienza della propria condizione.

Le crisi, quando emergono, sono già ad un punto difficile e forse irrecuperabili; spesso nascono dall’inizio, cioè da quando la comunità “cristiana” ha provveduto alla preparazione al matrimonio.

I professionisti del Consultorio devono essere coinvolti già allora: agli psicologi, agli antropologi e ai consulenti deve essere offerto ampio spazio proprio nella preparazione perché gli strumenti per affrontare le crisi è meglio darli prima di cominciare un lavoro che a cantiere iniziato.

Quanto si insegna ai nubendi ad affrontare i rischi della nuova condizione di vita? Siamo proprio sicuri che sia sufficiente dire che ci si sposa in tre: Lui, Lei e Dio?

Ma quando ad ognuno di noi è capitato di cominciare un nuovo lavoro, non ci è stato detto di stare attenti ai rischi che si corrono? O ci è stato detto dopo che magari ci siamo rotti l’osso del collo?

La scansione: il matrimonio nell’antico testamento, nel nuovo testamento, nel concilio e il rito del matrimonio, con un breve incontro con lo psicologo, ha rivelato in questi anni tutto il suo limite intrinseco, presentando una realtà di fatto inesistente.

Il disastro è sotto gli occhi di tutti, ma noi continuiamo a fare come si è sempre fatto, esattamente come quel medico che avendo appurato che quella medicina non guarisce, anzi peggiora la situazione, continua a somministrarla.

I tempi richiedono nuove strategie e modalità, quelle degli anni ‘70 e ‘80 non vanno più bene perché sono passate ormai, da allora, ere geologiche. Consultare il Consultorio con maggior disinvoltura potrebbe essere già un primo, importante passo in avanti.