Cai: Conclusa la missione reatina sul Kanchenzonga

Si è concluso il 3 novembre il trekking extraeuropeo sulle montagne dell’ Himalaya Orientale. Positivo il bilancio di questi 21 giorni trascorsi in una delle zone più estreme della catena di cime più alte della Terra.

Al trekking di alta quota, organizzato da due sezioni CAI, quella di Montecchio Maggiore (Vicenza) e Rieti, hanno partecipato tre soci della nostra città: Fabio Desideri, Presidente del Gruppo Regionale Lazio del CAI, Riccardo Seri, che aveva già preso parte a diversi trekking extraeuropei e il medico del Pronto Soccorso Antonello Venga, anche lui protagonista di altri appassionanti trekking in alta quota.

Determinante e risolutivo è stato il suo pronto intervento nel trattamento terapeutico di un portatore indiano che si è sentito male durante il percorso a piedi, non sapendo di essere soggetto all’ipertensione.

Partiti alla volta di Calcutta, i partecipanti hanno avuto al loro fianco una guida d’eccezione, l’alpinista indiano Anindya Mukherjee, delegato dell’Indian Mountaineering Foundation e dello storico Himalayan Club, nato nel 1928 e unico club riconosciuto nell’alpinismo internazionale.

Partendo dalla città indiana di Yoksum, a 1700 mt. nel Sikkim meridionale, il gruppo ha attraversato a piedi per 5 giorni i selvaggi ambienti subtropicali, per giungere attraverso diverse tappe di acclimatamento all’obiettivo ultimo, il Passo del Goecha-La, a quota 5000 mt.

Tantissima la neve trovata a quelle altezze, al punto che sarebbe stato molto rischioso procedere oltre per mancanza di attrezzatura alpinistica specifica.

Tuttavia hanno potuto riportare in Italia una documentazione fotografica interessantissima (prossimamente il CAI organizzerà un incontro pubblico con i trekkers), utile per insediare il Campo base per la spedizione italiana sulla terza vetta del pianeta, il Kanchenzonga (mt 8.856).

La spedizione alpinistica vera e propria, l’unica che ha ottenuto il patrocinio ufficiale del CAI nazionale, partirà a fine marzo 2014.

È composta da un gruppo di 10 forti alpinisti internazionali provenienti dall’India, dal Perù (Cesar Rosales Chiunchay rappresentante delle guide del Centro Andinismo), e per l’Italia dai vicentini di Montecchio e dall’unico reatino, Enrico Ferri, a cui spetterà il difficile compito di realizzare tutta la campagna fotografica dell’impresa.

Come il trekking d’avanscoperta, anche la spedizione avrà un taglio alpinistico-esplorativo poiché si tenterà una via di salita mai percorsa da nessuno, per il versante Sud.

Franco Brunello, l’esperto e noto alpinista che ha preso parte al trekking, parteciperà anche alla spedizione con la documentazione raccolta ed elaborata durante questa esperienza.

Arrampicare tra neve e ghiaccio attraverso una nuova via fino alla cima del Kanchengionga, di soli 21 mt inferiore del K2, sarà l’obiettivo di questo team internazionale, che mira ad un alpinismo moderno e creativo, poco interessato a percorrere strade già battute o a rincorrere record di velocità, ma teso a restituire un senso diverso e più consapevole, più culturale ed esplorativo, ad una salita di uno dei summit più difficili e geograficamente poco conosciuti, poiché è molto faticoso e lungo il cammino di avvicinamento.

Per ulteriori info, vai al sito: www.k2013.it.