Pittura

102 anni e una passione per Caravaggio: inaugurata a Concerviano la mostra di Welton Mario Fegatelli

Nato a Cittareale 102 anni fa, l’artista ha iniziato a dipingere negli anni ‘50, pur non potendo dedicarsi esclusivamente alla sua passsione: «Se dipingevo non mangiavo»

Sabato 7 luglio, presso Palazzo De Angelis (Concerviano), è stata inaugurata una mostra di pittura dell’ultra–centenario Welton Mario Fegatelli, ospite della Casa di Riposo Sant’Agnese ubicata nello stesso edificio.

Nato a Cittareale 102 anni fa, l’artista si è formato attraverso corsi e riviste d’arte ma soprattutto grazie a «buona volontà», come sottolinea lui stesso nel giardino della struttura dove è avvenuta la presentazione. Inizia a dipingere negli anni 50 ma non può dedicarsi solo alla sua passione: «Se dipingevo non mangiavo». Ottiene comunque un certo seguito esponendo in giro per l’Italia, soprattutto a Roma.

Il suo nume tutelare è Caravaggio, il più citato fra i suoi riferimenti. E poi Raffaello e Mantegna. Luoghi della memoria e rappresentazioni sacre animano la sua pittura. Per queste ultime la fonte d’ispirazione fu proprio un opera di Caravaggio, il San Matteo. Mario prese una cartolina dopo averlo ammirato dal vivo e lo riprodusse. Da lì in poi un ciclo che passa attraverso gli altri Evangelisti, una Madonna con bambino e Santa Rita. Dipinti con una lunga storia. Da una prima collocazione a Cittareale vengono spostate ad Amatrice. Lì subiscono alcuni danni a causa del terremoto, come crepe nel colore e torsioni nei supporti in legno.

Ma il suo soggetto preferito è la natura. Animali e paesaggi in particolare. Anche le città e le genti incontrate in oltre 70 anni di attività popolano i suoi dipinti. Negli ultimi tempi si dedica alla ai luoghi che lo circondano, tra cui spicca l’abbazia San Salvatore Maggiore.

«Tal si dilegua, e tale lascia l’età mortale la giovinezza» scriveva Leopardi ne Il tramonto della luna. Questa frase, posta su uno dei suoi ultimi lavori, testimonia la saggezza conquistata da Welton Mario Fegatelli nella sua età veneranda. Ma la chiarezza nella voce e la luce negli occhi, la stessa chiarezza e la stessa luce evidenti nei suoi quadri, non possono che appartenere ad un’anima giovane e piena di vita.