Nel fine settimana a Villa Battistini (Contigliano), si è svolta la prima edizione di EMUfestSABINA (Electroacustic Music Festival), una due giorni di seminari e concerti dedicati alla musica contemporanea. Con seminari, incontri e esecuzioni di artisti italiani e internazionali, provenienti da 7 paesi, EMUfestSABINA è un opportunità preziosa per avvicinarsi ai linguaggi dell’elettroacustica, e indagare un ampio settore dell’indagine musicale dei nostri giorni.
Sabato, nel primo concerto del festival, a rompere il ghiaccio è stato Density 21.5, un brano del 1936 per flauto, senza elettronica, di Edgard Varèse. Un modo per guardare alle radici di quel modo di intendere il suono, la composizione, la musica, da cui deriva l’esigenza dell’elettroacustica.
Con opere pubblicate dal 2010 in poi, due prime esecuzioni italiane e una assoluta si è quindi passati alla nuova musica.
In un primo momento è stato il flauto (e il flauto basso) di Gianni Trovalusci a proporre 4 pezzi con elettronica: Trama Lucente di Giorgi Nottoli, Grani di ricordi nel tempo di Walter Prati, Inharmonic fantasy n.6 di Hubert Howe, Autumn Expression di Yu-Chung Seng. In questi brani strumento classico ed elettronica dialogano e duellano, a volte si inseguono altre si prolungano l’uno nell’altra. L’elettronica non rimane semplicemente sullo sfondo né il flauto diventa primo strumento di un’invisibile orchestra virtuale. Ci si trova davanti a una fusione da cui nasce una musica complessa ma intensa.
Nella seconda parte è il video ad integrarsi con le sonorità elettroniche: Refraction di Hiromi Ishii, Inside down di Danilo Santilli e Matematica III di James Dashow. Si va dalla rarefazione astratta di soli tre colori in una sorta di stormo di pixel di Refraction; alle figure distorte e duplicate di Inside down in cui un cambio di registro si accompagna ad uno stravolgimento cromatico; per finire con le immagini scientifiche di Matematica III dove si alternano e deformano tra l’altro figure geometriche, diagrammi di Feynman, tracciati delle particelle elementari e rappresentazioni della teoria delle stringhe.
Insieme a Reate Festival e Composit, EMUfestSABINA aumenta l’offerta culturale della città, approfondendo la conoscenza della musica contemporanea. È una bellezza difficile quella che può regalare quest’arte. Come un pianissimo se siamo distratti va perso nel rumore di fondo, così la musica contemporanea necessità di un po’ d’attenzione per essere ascoltata. Un ascolto che però ci introduce ad un nuovo mondo di possibilità e meraviglie.