Author: Stefano Costalli

G7: diverse tensioni e pochi frutti concreti

Molti governi sono ripiegati su una concezione ristretta dei propri interessi, incapaci di elaborare progetti di ampia portata orientati al bene comune e di convergere su posizioni negoziate. Si fa pressante la ricerca di un fondamento diverso della politica per uscire dalla paralisi e dalla frammentazione

La riunione del G7 a Taormina si è chiusa con diverse tensioni, pochi frutti concreti e una spolverata di immancabile retorica nei comunicati ufficiali.

Perché la Siria non diventi il terreno di un conflitto endemico, è necessario affrontare il nodo di Assad

Senza la costruzione di una vera legittimità, la violenza passata darà luogo a un risentimento che prima o poi tornerà ad affiorare. Nel caso di Aleppo, pare lecito dubitare che il regime di Assad possa garantire l’inclusione e lo sviluppo necessari per conquistare sinceramente la fedeltà di una popolazione così profondamente vittimizzata. Intanto da Aleppo si allontana la popolazione civile di origine sunnita, un tentativo … Continua a leggere Perché la Siria non diventi il terreno di un conflitto endemico, è necessario affrontare il nodo di Assad »

Trump, un vero outsider alla Casa Bianca. Ha vinto contro tutto e contro tutti

Ha parlato demagogicamente alla pancia di una fetta della società americana, ma ha creduto in una politica che ripartisse dal basso, contro un establishment sentito sempre più lontano dai problemi dell’America vera, quella che vive lontano da Boston, New York, San Francisco. Trump può contare su uno zoccolo duro di elettori le cui opinioni sfiorano effettivamente il razzismo e la xenofobia, ma è anche riuscito … Continua a leggere Trump, un vero outsider alla Casa Bianca. Ha vinto contro tutto e contro tutti »

Mai così lontane Mosca e Washington. Nessuno, però, colpirebbe per primo

La catastrofe nucleare non è dietro l’angolo, perché i governi di Mosca e Washington non hanno intenzione di scatenare una guerra aperta e diretta, ma la situazione è sufficientemente grave da preoccuparsi seriamente e da meritare la massima attenzione, da parte delle cancellerie europee e dell’opinione pubblica internazionale. Un processo di escalation non è mai causato da un solo attore, in questo caso il capo … Continua a leggere Mai così lontane Mosca e Washington. Nessuno, però, colpirebbe per primo »

E’ cominciata l’11 settembre del 2001 la “guerra mondiale a pezzi” descritta da Papa Francesco

Con gli attentati di Al Qaeda negli Stati Uniti si rivelò a tutto il mondo. Da quel giorno il terrorismo è diventato un fenomeno tipico del nostro tempo, una preoccupazione che si affaccia quasi quotidianamente nelle nostre vite, un filo che ci lega ad allora e contribuisce a fare di questi anni un lungo presente. E da allora è completamente cambiata l’attenzione dei governi e delle … Continua a leggere E’ cominciata l’11 settembre del 2001 la “guerra mondiale a pezzi” descritta da Papa Francesco »

Lo Zar Putin è l’alleato perfetto per il Sultano Erdogan, ma quanti errori…

Quanto si deve preoccupare l’Europa di questa rinata collaborazione fra Russia e Turchia? Se si trattasse di combattere una guerra su fronti opposti, molto. Ma poiché non è questo il contesto in cui ci troviamo, le dichiarazioni di San Pietroburgo non cambiano più di tanto la situazione. Intanto l’Ue e gli Usa potrebbero coinvolgere la Russia in un’iniziativa diplomatica volta a chiudere la vicenda Isis, … Continua a leggere Lo Zar Putin è l’alleato perfetto per il Sultano Erdogan, ma quanti errori… »

Dove va la Turchia? Dipende dalle scelte del “sultano” di Ankara

Il tentativo di colpo di Stato in Turchia è stato caratterizzato da varie stranezze. Una valutazione delle forze in campo e delle mutate relazioni internazionali. Sul piano interno Erdogan si trova rafforzato, almeno nel breve periodo. Sul piano internazionale la tensione probabilmente salirà, ma potrebbe valere lo stesso principio, a patto che il “sultano” di Ankara non tiri troppo la corda. Il tentativo di colpo di … Continua a leggere Dove va la Turchia? Dipende dalle scelte del “sultano” di Ankara »

Nella partita siriana tornano i conti, eccome, al Putin calcolatore

Non sempre i suoi progetti vanno perfettamente a buon fine, ma rispetto ai leader delle altre maggiori potenze ha certamente le idee più chiare su quali siano gli interessi nazionali del proprio Paese e su come ottenerli. Non sempre il presidente russo individua le mosse giuste al primo turno, ma normalmente gli altri giocatori gli lasciano margine per recuperare.   Il parziale ritiro delle forze russe … Continua a leggere Nella partita siriana tornano i conti, eccome, al Putin calcolatore »

In Tunisia e Libia più dialogo meno forza

Il Nobel per la pace conferito al Quartetto per il dialogo nazionale in Tunisia e l’annuncio della formazione di un governo di unità nazionale in Libia segnano un importante passo sulla sponda africana del Mediterraneo. In due contesti oggettivamente diversi e difficili, la diplomazia sembra aver preso il sopravvento. Mentre in Siria si continua a combattere e in Turchia si piangono i morti nell’attentato. Mentre … Continua a leggere In Tunisia e Libia più dialogo meno forza »

Il tour di Cameron per un’Europa leggera

Colloqui con i vertici di Bruxelles e con numerosi capi di governo europei per illustrare le richieste. Nei prossimi due anni il Regno Unito si batterà con determinazione per allentare i legami che lo vincolano agli altri membri dell’Unione. Il referendum come spauracchio. La partita decisiva dell’immigrazione. Dopo la netta vittoria a sorpresa dei Conservatori di Cameron nelle recenti elezioni inglesi, il Discorso della Regina … Continua a leggere Il tour di Cameron per un’Europa leggera »

L’Europa torni desiderabile per la Russia

Occorre che le diplomazie facciano tutto il possibile perché non rimanga isolata all’angolo, ma con i guantoni in pugno, pronta a colpire duro chiunque si avvicini troppo. Va fatto tutto quello che è necessario, e compatibile con il rifiuto della violenza, per non avere in Putin un nemico. È possibile creare spazi di cooperazione con la Russia in modo da non tornare ad avere un … Continua a leggere L’Europa torni desiderabile per la Russia »

Lezione libica: se è la guerra a occuparsi di noi

L’Isis non è ancora in grado di occuparsi dell’Italia, ma è certamente un nemico dell’Occidente. Prima di lanciarsi in un intervento armato, è indispensabile pensare bene a cosa dovrebbe servire, come realizzarlo e insieme a quali altri Stati. Ad esempio, sarebbe importante il sostegno degli Stati arabi. Si tratterebbe di guerra vera e dell’instaurazione di un nuovo ordine politico-istituzionale. Lo Stato islamico è arrivato a … Continua a leggere Lezione libica: se è la guerra a occuparsi di noi »

Contro l’Europa, Putin fa campagna acquisti

Da alcuni mesi il Cremlino ha iniziato un’opera di avvicinamento a varie formazioni politiche europee accomunate da una forte contrarietà al processo d’integrazione e alla politica economica dettata da Bruxelles/Francoforte. Da Marine Le Pen a Salvini e Farage. Alle destre e ai populisti ora si aggiunge il comunista greco Tsipras. Tutti interlocutori scomodi per l’Unione. Il 2015 sembra destinato a vedere ancora la Russia come … Continua a leggere Contro l’Europa, Putin fa campagna acquisti »

La politica estera richiede uno scatto

La politica internazionale, compresa quella che si svolge all’interno del sistema Ue, è un ambiente difficile, in cui gli attori difendono i propri interessi in modo spesso brutale e nel quale è difficile creare strategie cooperative. È indispensabile costruire un bagaglio di fiducia reciproca fra gli Stati che si basa su serietà, competenza e affidabilità reiterate nel tempo. I primi giorni di novembre hanno visto Paolo … Continua a leggere La politica estera richiede uno scatto »

Stato islamico, Erdogan non è l’unico cinico…

Per mesi ha lasciato volontariamente entrare in Siria uomini, capitali e armamenti diretti a qualunque gruppo combattesse il regime di Assad. Al pari di Stati sunniti come l’Arabia Saudita, il Kuwait, il Qatar e di facoltosi finanziatori privati residenti in tali Paesi, il governo turco non può dichiararsi estraneo alla situazione attuale. Il gioco a cui sta giocando il presidente turco Erdogan in questi ultimi … Continua a leggere Stato islamico, Erdogan non è l’unico cinico… »

Neutralizzare l’Isis. Ma disarmare l’odio

La strategia politico-militare scelta è molto diversa da quella di Al Qaeda. I leader di questa nuova formazione hanno compreso che i metodi terroristici possono provocare sgomento, ma non portare a obiettivi politici duraturi. Per ottenere simili risultati è necessario un controllo territoriale stabile. Su quel terreno vanno contrastati e depotenziati, ma da parte degli Stati arabi. A tredici anni da quell’11 settembre che sconvolse … Continua a leggere Neutralizzare l’Isis. Ma disarmare l’odio »

La crisi ucraina nell’agenda mondiale

L’internazionalizzazione del conflitto esige un coordinamento tra attori esterni e interni La tragedia che si è verificata nei cieli ucraini è il tipico esempio di ciò che può succedere quando si gioca troppo con il fuoco del nazionalismo, dell’intransigenza e, in definitiva, della guerra. La crisi ucraina era già apertamente internazionalizzata, coinvolgendo direttamente una grande potenza come la Russia, ma adesso ha finalmente richiamato l’attenzione … Continua a leggere La crisi ucraina nell’agenda mondiale »

Ucraina, la sveglia da un grande dolore

La Russia, che fino a questo momento stava vincendo ai punti la partita, si trova in difficoltà perché sembra ci siano solide basi per ritenere che il missile sia stato lanciato dai ribelli filo-russi. È necessaria, adesso, un’azione diplomatica europea che sia lungimirante, seria, decisa ma non arrogante. E gli Stati Uniti evitino di proporre ora l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. La tragedia che si è … Continua a leggere Ucraina, la sveglia da un grande dolore »

Per la crisi ucraina tre sbocchi possibili

Nei prossimi giorni o addirittura nelle prossime ore, capiremo quale fra queste strade imboccherà il Paese: il ristabilimento dell’ordine da parte del governo; l’accettazione delle richieste dell’opposizione; la guerra civile. Siamo ormai giunti a un punto di svolta nella crisi Ucraina. Da circa due mesi a Kiev si susseguono dimostrazioni di piazza contro il presidente Yanukovich e ormai la violenza è esplosa nelle strade della … Continua a leggere Per la crisi ucraina tre sbocchi possibili »

Putin-Obama-Assad: un guadagno per tutti

Ma l’accordo raggiunto a Ginevra sull’eliminazione dell’arsenale chimico in Siria non conduce immediatamente e necessariamente a una conclusione negoziata della guerra. Dopo un paio di giorni di negoziati serrati a Ginevra, il segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri russo hanno trovato un accordo sull’eliminazione dell’arsenale chimico in Siria. L’intesa verrà inclusa in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che … Continua a leggere Putin-Obama-Assad: un guadagno per tutti »

Guerra in Siria, i limiti del “modello Kosovo”

L’uso di armi chimiche cambia il volto del conflitto e avvicina la possibilità di un intervento armato dell’Occidente. Ma Obama deve fare i conti con le resistenze di Russia e Cina. Sembra ormai certo che alle atrocità della sanguinosa guerra civile siriana si sia aggiunto anche l’uso di armi chimiche su vasta scala. Medici Senza Frontiere, organizzazione solitamente affidabile, parla di oltre 350 morti causati … Continua a leggere Guerra in Siria, i limiti del “modello Kosovo” »

Egitto: il regime ibrido può scivolare in guerra civile

Sono tornate le manifestazioni di massa, ma soprattutto è esplosa la violenza. I sostenitori del deposto presidente Morsi continuano a occupare le piazze e l’esercito reagisce con maniere forti. Fra i 70 e i 100 morti in una sola notte sono molti, e fanno temere che la situazione possa precipitare. Sono tornate le manifestazioni di massa in Egitto, ma soprattutto è esplosa la violenza. I … Continua a leggere Egitto: il regime ibrido può scivolare in guerra civile »

L’America latina finalmente si sente capita

Nessuno nasconde la portata delle grandi trasformazioni avvenute in questi anni che si innestano, però, su due elementi costitutivi: l’origine neolatina di gran parte della sua popolazione e la forte fede cristiana. Ma le contraddizioni restano, a partire dalla diseguale redistribuzione della ricchezza. Per non parlare delle spinte populiste e del peso dell’economia criminale. La presidente del Brasile Dilma Roussef ha invitato tutti i presidenti … Continua a leggere L’America latina finalmente si sente capita »