ZTL: e se chiudessimo anche via Porta Romana?

I sondaggi on-line, è cosa nota, hanno poco di scientifico. Chi vota, infatti, non è scelto in modo accurato. Non si può selezionare un campione rappresentativo e controllato. Non si può riprodurre in scala la reale composizione sociale. Semplicemente votano i lettori e, ovviamente, neanche tutti.

Nonostante la loro imperfezione, però, queste piccole indagini fatte in rete non sono da buttar via. C’è ancora un certo “digital divide”, ma oggi a navigare sono in tanti. E in fondo rispondere con un “clic” è più facile e discreto che lasciarsi intervistare al telefono. Qualche risultato alla fine viene fuori e occorre tenerne conto.

Dal nostro modesto sondaggio sulla Ztl, ad esempio, emerge che il nuovo piano del traffico, con tutti i distinguo del caso, è gradito alla maggioranza di quanti hanno votato. E dal risultato di un altro sondaggio on-line, quello di Rietinvetrina sulla nuova Giunta, si scopre che l’assessore più gradito agli internauti è Carlo Ubertini. Si può dedurre anche da questo dato un certo favore per la chiusura del centro? Forse è una forzatura, forse no.

In fondo, dopo un periodo di forte scontro, la polemica sul tema sembra essersi ridotta alla misura del mugugno. Forse è solo rassegnazione, ma può anche darsi che la faccenda si stia normalizzando. Ci sarà pure qualche paletto di troppo, ma tutto sommato la città funziona ancora. A fatica, dirà qualcuno, e siano d’accordo. Ma arrancava pure prima. Siamo onesti: pochi metri interdetti alle auto non cambiano nulla.

Anzi, già che ci siamo, facciamo una proposta: perché non chiudere anche via Porta Romana? L’area è rimasta fuori dal piano attuale, e forse è stato un errore. La strada, oggi, è una delle più scomode e pericolose per i pedoni: praticamente non ha marciapiedi, spesso si contano parcheggi in doppia fila e le auto che passano costringono le persone a passare rasente i muri.

Via Porta Romana dà accesso a Piazza della Repubblica, è vero, ma non è essenziale. L’esedra si raggiunge con l’auto anche passando sulla Salaria, davanti alla Provincia. E una eventuale chiusura di via Porta Romana, avrebbe anche il vantaggio di spingere un numero minore di veicoli ad avventurarsi verso l’area del Ponte Romano, oggi giustamente limitata.

Perché, dunque, non umanizzare anche quest’altro tratto della città storica? Alcuni – è facile immaginarlo – considererebbero la scelta come l’ennesimo attentato al già difficile equilibrio del proprio business. Forse, però, potrebbe essere il primo passo di una più consistente riqualificazione, anche commerciale.

In fondo una automobile occupa lo spazio di sei, otto pedoni, e di almeno tre biciclette. Trovando gli argomenti per attrarre chi si muove in modo “leggero”, si potrebbe trovare anche lo spunto per convincerli a spendere qualcosa, senza che per questo si debba soggiacere alla dittatura delle lamiere e dei motori.

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