Reporter a Scuola

Viaggio nell’immigrazione tra testimonianze e riflessioni: i rifugiati incontrano gli studenti

Gli studenti reatini esplorano il diritto di asilo e le storie toccanti dei migranti, aprendo nuove prospettive sull'integrazione e i diritti umani

Gli alunni delle classi 5A, 5B e 5C del Liceo delle Scienze Umane e del Liceo Economico-sociale, il 18 e 19 dicembre scorso, hanno partecipato ad un incontro formativo nell’ambito del proprio percorso di Educazione Civica, con gli operatori della Rete SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), de Il Samaritano e della Caritas nella sede succursale dell’IIS “EPN” di Rieti. Gli studenti avevano già affrontato l’argomento visitando l’interessante mostra dedicata all’integrazione e dell’inclusione dal titolo “Oltre i muri” organizzata sotto gli archi del Vescovado di Rieti.

Il tema principale emerso durante l’incontro formativo è stato “Il Diritto di asilo”, trattato con le due operatrici Virginia e Giusy. Sono intervenuti anche gli operatori che si occupano della post-accoglienza e alcuni giovani migranti che hanno raccontato la loro esperienza diretta e personale.

Durante l’incontro gli alunni sono stati invitati a scrivere in dei bigliettini la prima parola che ricordasse loro il concetto di immigrazione: le principali parole emerse sono state “viaggio”, “speranza”, “coraggio”, “incertezza”, “ospitalità”.

La riflessione successiva ha riguardato proprio la questione del raggiungimento della tutela dei diritti e certamente ascoltare dalla viva voce delle due persone presenti, migrate dal loro paese di origine, è stato il miglior modo per capire cosa significa il mancato rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo.

Le testimonianze dei migranti intervenuti hanno coinvolti tutti i presenti. Mariana e Omar, provenienti dal Senegal, e Shadat e Al Amin che si trovano in Italia da quasi due anni, provenienti dal Bangladesh. Mariana ha raccontato del suo matrimonio, imposto dallo zio, con un uomo molto più grande di lei, della fatica che ha fatto per liberarsi e del denaro che si è dovuta procurare per ottenere un passaporto. Anche le tristi vicende vissute da un ragazzo finito in prigione per aver percorso la rotta Balcanica per fuggire dal suo paese, hanno colpito molto gli studenti presenti. Shadat a causa del suo viaggio dal Bangladesh, passando per il mare, oggi ha sviluppato una profonda paura del mare stesso: “adesso se mi parli di mare ho paura”.

Molte e importanti nozioni di carattere storico hanno arricchito la conoscenza degli studenti: da una parte si è parlato dell’Accordo di Ginevra, dall’altra si sono compresi i limiti dei permessi di soggiorno dopo gli anni 2000 e i deleteri effetti sulle vite delle persone.

Un argomento che ha toccato in modo particolare gli animi di tutti è stato quello relativo all’edificazione dei “muri”, dell’uso del filo spinato, delle telecamere e dei respingimenti, che sono tutte modalità utilizzate per evitare la libera circolazione degli uomini. Anche il valore dei passaporti è stato affrontato facendo capire che purtroppo non tutti i passaporti hanno lo stesso peso e a volte, quello che dovrebbe essere uno strumento di libertà, può diventare invece un elemento che la limita perché alcuni sono validi per dei paesi e non per altri.

Progetto “Reporter a Scuola”
Articolo di Beatrice Pizzoli, Benedetta Rosatelli, Maddalena Renzi