Unitalsi, ottant’anni di pellegrinaggi a Loreto

Il prossimo 8 maggio il sodalizio festeggerà questo importante anniversario con una Messa in San Pietro. Sarà presente anche una delegazione della sezione reatina.

Grande festa il prossimo 8 maggio per l’Unitalsi Romana–laziale, la ricorrenza è quella degli 80 anni dal primo pellegrinaggio al santuario mariano di Loreto. Infatti, fu proprio questa sezione a dare inizio alle visite nel santuario lauretano. «Per ricordare questo evento abbiamo pensato di organizzare un pellegrinaggio (con il pullman) ed una solenne celebrazione nella basilica di
San Pietro, in Vaticano, con la Messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri e con la partecipazione della sacra immagine della statua della Madonna proveniente da Loreto e accompagnata
dal rettore del Santuario e dal Sindaco della città», ha spiegato don Gianni Toni, assistente ecclesiastico regionale dell’Unitalsi.

Il programma della giornata è fitto e con sputi interessanti. Di prima mattina, dopo i controlli per entrare nella basilica, si formerà il corteo con la statua della Madonna proveniente dal santuario
di Loreto accompagnata dagli sbandieratori del Leone Rampante di Cori, dal rettore del Santuario, dal Sindaco di Loreto e dai responsabili regionali dell’Unitalsi, guidati dalla presidente Preziosa Terrinoni, con una rappresentanza di malati.

Ad animare la Messa sarà il coro dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ovviamente, i fedeli che lo desidereranno avranno la possibilità di varcare la Porta Santa, alle condizioni stabilite per questo Giubileo straordinario. Nel frattempo, l’Unitalsi prenderà la strada per andare in pellegrinaggio a Loreto.

«Siamo veramente contenti di questo anniversario, specie perché in questi otto decenni sono stati migliaia i malati che hanno vissuto un momento di intensa spiritualità venerando la Madonna nella sua casa di Loreto, e con loro anche i tanti volontari che li accompagnano con sollecitudine», ha continuato a spiegare don Gianni Toni. Oggi, la storia dell’Unitalsi prosegue non solo con
l’organizzazione dei pellegrinaggi a Lourdes, a Loreto e verso altri santuari internazionali, ma a che con l’assistenza più diretta alle famiglie che vivono il problema delle malattie dei propri figli;
un esempio, sono le case a Roma, vicino l’ospedale Bambino Gesù, dove sono ospitati i famigliari dei piccoli pazienti ricoverati e che provengono da fuori della Capitale.

Una storia importante, quella associativa, che s’intreccia con quella italiana sin dai primi anni e che da questa anche nei momenti difficili viene comunque riconosciuta. Basti ricordare che le uniche due associazioni cattoliche non sciolte dal fascismo furono proprio l’Unitalsi e l’Azione cattolica. Proprio a causa delle situazioni politiche a livello internazionale di quel periodo e delle
sanzioni economiche decretate dalle Nazioni Unite contro l’Italia, nel novembre del 1935 si manifestarono notevoli difficoltà per organizzare i pellegrinaggi, anche a motivo del contingentamento dei treni italiani diretti a Lourdes. Per non interrompere l’attività, come accadde durante la Prima Guerra mondiale, grazie all’iniziativa del segretario generale Unitalsi di allora, il principe don Enzo di Napoli Rampolla, «si arrivò all’8 maggio 1936 con il primo treno bianco dell’Unitalsi con 230 malati che si fermò per la prima volta alla stazione di Loreto», ha concluso don Gianni Toni.

Lazio Sette (Rieti) 24 aprile 2016

Lazio Sette (Regione) 24 aprile 2016