Una bussola per superare la crisi

Si può essere seguaci della propria dottrina religiosa o non tradire i propri valori e nello stesso tempo fare dei buoni investimenti?

In un’epoca in cui nel mondo della finanza si moltiplicano speculazioni e attività dal dubbio risvolto etico, crescono con altrettanta velocità le proposte di investimenti strettamente legati alle convinzioni morali e religiose dei risparmiatori.

In questo periodo storico, gran parte degli investitori che vogliono coniugare fede, responsabilità e finanza punta sugli investimenti socialmente responsabili (ISR). Sotto questa etichetta rientrano fondi comuni di investimento, etf e consulenti finanziari che mirano a generare rendite finanziarie attraverso investimenti per società che non sono coinvolte in certi tipi di attività e/o sono coinvolte in altre.

Da uno studio di Eurosif condotto nel corso del 2010 sui fondi pensioni italiani che investono anche in fattori Esg (ambientali, sociali e relativi alla trasparenza nella governance), è risultato che l’investimento sostenibile e responsabile non è una pratica molto diffusa tra i fondi pensione aziendali italiani. Tra i 18 fondi coinvolti, infatti, solo 6 si sono dotati di una politica Sri, ovvero un terzo del campione. Inoltre, per la metà degli intervistati, la questione non è prioritaria nella loro agenda.

Naturalmente, non basta che un fondo si proclami socialmente responsabile per essere davvero allineato ai valori degli investitori che potrebbero riconoscersi in esso. Ecco perché in questi casi è ancora più essenziale leggere con estrema attenzione il prospetto informativo degli investimenti proposti. Inoltre, come per ogni investimento, al fine di ottenere il massimo è necessario assicurarsi di aver fatto un’adeguata distribuzione del denaro in base alla propria età e ai propri scopi.

Per i cattolici, ci sono i fondi Ave Maria lanciati a Wall Street nel 2001. La loro filosofia di investimento è a favore della famiglia e quindi il gestore George Schwartz evita le aziende quotate che in qualsiasi modo hanno a che fare con l’aborto, la pornografia e altre attività che minano il sacramento del matrimonio. Nel 2004 ha venduto le azioni Pepsi che aveva in portafoglio, quando la società ha deciso di offrire anche ai partner non sposati dei suoi dipendenti, compresi i gay, gli stessi benefit pensionistici e sanitari già garantiti a mariti e mogli dei lavoratori. Un altro è LKCM Aquinas (con chiaro riferimento a Tommaso di Aquino) che è riuscito a convincere la Walt Disney, della quale si ostinava a non comprare azioni, a smettere di produrre felpe e zainetti in paesi dove si sfrutta il lavoro minorile.

Per gli ebrei Eventide, Timothy Plan e Amidex35 (investimenti concentrati su Israele).

Per i protestanti si va da Thrivent, fondo per i luterani, a New Covenant, per i presbiteriani. Per i fedeli delle chiese battiste c’è invece GuideStone. I mussulmani possono invece puntare su Amana.

Forse investire su ciò in cui crediamo e sul nostro futuro potrebbe riuscire a salvarci.