Tanti talenti locali al Vespasiano con l’Officina dell’Arte

Una volta o l’altra lo dovremo ammettere: la nostra città non è priva di talenti. In campo musicale, per esempio, abbiamo un panorama articolato.

Ci sono musicisti giovani e giovanissimi che intraprendono lo studio delle sette note grazie all’intuito e al sostegno dei genitori, e ci sono strumentisti più maturi, che tengono duro grazie ad un’instancabile passione.

Ad accogliere e promuovere tutti c’è l’Officina dell’Arte e dei Mestieri di Rieti. Una realtà che senza troppo clamore, da ormai due anni, offre spazio a questi talenti, li valorizza, li aiuta a crescere.

Con le sue sale prova, l’Officina offre un rifugio ed un luogo di incontro, anche tra le generazioni. Alcuni talenti sono acerbi, altri già maturi, pronti per volare da soli. Per tutti c’è lo spazio, l’attenzione e la cura del personale dell’Officina.

Per raccontare questa piccola comunità di musicisti e artisti, e per festeggiare la sua seconda candelina, l’undici ottobre l’Officina ha organizzato una lunga maratona musicale portando sul palco del Vespasiano tanti gruppi e solisti del panorama locale.

L’apertura dello spettacolo, a ingresso libero, è stata affidata ai piccoli allievi che hanno frequentato il corso di batteria tenuto dal Maestro Umberto Buono e ospitato proprio dall’Officina dell’Arte.

Poi sono arrivati Alessandra Francesconi, Delirium (fm), Devoted Madness, Vittorio La Spina, Dirty Influence, Jacopo Bertini, Insidious, Redwood Flowers, Davide Paleotti, Decomposed Reaction, Plug ‘n Play, Postaldocs, Mononoke, Ambaradam 69, Beta Version e Broken Jack.

Tanti nomi per una bella iniziativa. Un’occasione che non è un punto di arrivo, ma un passaggio, anche importante, per ricordare a tanti che con l’impegno e la costanza si può arrivare lontano.