Schneider, i sindacati: pronti a portare la lotta a Parigi

In occasione della manifestazione organizzata per il 23 aprile a Parigi, una delegazione di lavoratrici e lavoratori della Schneider Italia incontrerà i vertici della multinazionale francese, insieme ai colleghi del Comitato Aziendale Europeo.

«Un incontro in cui – spiegano Fim, Fiom e Uilm nazionali e il Coordinamento nazionale Rsu Schneider – oltre a parlare della gravissima decisione assunta sulla chiusura del sito di Rieti e delle problematiche di Guardamiglio, si dovrà discutere del futuro di tutti gli stabilimenti e le attività italiane. Investimenti certi, nuovi prodotti e attività, come fatto per altre realtà europee, debbono essere garantiti anche nel nostro Paese. Rieti non è in questa situazione perché improduttiva o inefficiente ma perché qualcuno ha deciso che gli investimenti sarebbero stati fatti in un’altra parte dell’Europa. E così, uno degli stabilimenti migliori del mondo, sempre al top degli standards di Schneider, rischia di chiudere».

«Questa assurda decisione – proseguono i sindacati – mette in discussione anche il sistema di relazioni sindacali e la serietà con cui la Schneider si rapporta con tutti i lavoratori italiani. Da diverso tempo la Schneider aveva deciso di investire in Bulgaria e in Francia e, ancora a pochi mesi dall’annuncio della chiusura, diceva ai colleghi di Rieti e alle istituzioni italiane che avrebbe trovato una soluzione positiva».

«Per difendere tutti i siti italiani, rivendicare trasparenza e criteri chiari nelle scelte sugli investimenti nei singoli paesi e per poter affrontare i problemi prima che siano assunte le decisioni, così come previsto dall’accordo quadro sull’Anticipazione del Cambiamento”, il Coordinamento Nazionale delle RSU e le organizzazioni sindacali hanno deciso di proclamare 2 ore di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori italiani di Shneider. Nello stesso giorno in cui la delegazione italiana incontrerà la Schneider – concludono FIm, Fiom e Uilm – dovrà arrivare forte e chiara la protesta di tutti i lavoratori, su quanto accaduto e per rivendicare adeguate prospettive e investimenti nel nostro Paese».