Schneider, Bertone: «sembra che Rieti non esista più»

Si è tenuta il 13 febbraio presso lo stabilimento Schneider occupato dai lavoratori, un’assemblea con i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil. L’incontro nello stabilimento occupato ormai da 20 giorni dai lavoratori, è servito per fare il punto sulla vertenza, anche in vista di un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, previsto per il 20 febbraio.

«Dobbiamo accendere i fari su una situazione difficile – ha sottolineato il segretario regionale della Cisl del Lazio, Mario Bertone – c’è bisogno di attenzione sulle aziende di Rieti. Purtroppo a partire dal Tg3 sembra che Rieti non esista più sulla cartina geografica del Lazio. E invece esiste ed è molto viva la voglia dei cittadini di rivendicare lavoro. La Schneider, la Ritel, le altre situazioni che abbiamo sotto gli occhi debbono trovare una soluzione. Ci vuole interlocuzione vera, un impegno determinato delle istituzioni perché nel nostro paese si facciamo politiche industriali vere, a partire dalle aree più depresse».

Per dare una misura del problema, Bertone ha spiegato che «il 53% della popolazione di Rieti è “inattiva”. Non c’è prospettiva di sviluppo se non determiniamo un cambio vero di questa condizione di disagio, di difficoltà di disagio».

«Cosa chiediamo? Che ci sia un patto territoriale che attraverso il finaziamento di inziative produttive possa rilanciare il territorio. Non c’è alternativa. È necessario uno Stato capace di supportare e indirizzare le prospettive industriali».