Sanità, “area disagiata” ad Acquapendente. Aurigemma: «Perché ad Amatrice no?»

Palazzo Regione Lazio

«Alla fine Zingaretti si sta rendendo conto dei suoi errori. Il riconoscimento di presidio di area disagiata per l’ospedale di Acquapendente è sicuramente una notizia positiva. In questi mesi ci siamo da sempre battuti per salvaguardare le strutture dei territori, soprattutto nelle province. Perché chiudere alcuni reparti di un polo ospedaliero significa costringere i cittadini a percorrere lunghi tragitti per raggiungere altre strutture e addirittura, come già avviene in alcuni casi, costringere alcuni residenti a recarsi fuori dal Lazio per effettuare una visita. E questo crea un ulteriore disagio alla nostra Regione».

Lo dichiara il vice presidente della Commissione Salute della regione Lazio Antonello Aurigemma, che aggiunge: «Adesso, attendiamo dal Presidente Zingaretti che lo stesso riconoscimento (presidio di area disagiata) venga destinato al Grifoni di Amatrice, situato a circa 1000 metri di altitudine, e che dista circa 70 km dall’ospedale più vicino. Non si capisce cosa aspetti Zingaretti a salvare tale struttura. Non vorremmo che tra i criteri utilizzati ci sia anche il colore politico delle amministrazioni. E quindi, Amatrice potrebbe scontare il “difetto” di essere governata, a differenza di Acquapendente e Monterotondo, dal centrodestra. Speriamo assolutamente non sia cosi, perché in quel caso sarebbe davvero grave e incredibile. Infatti, noi lo ripetiamo: la sanità non ha colore politico. Dobbiamo batterci per far si che questa Regione riconosca e garantisca il diritto alla salute dei nostri cittadini, al di là di ogni schieramento e ideologia. Anche perché in questi mesi, proprio gli amministratori di centrosinistra sono stati i primi a criticare i tagli e le chiusure decise dall’amministrazione regionale»