Rieti Virtuosa e le lezioni di Protezione Civile

Convitto Alberghiero

Se una scuola, il nuovo istituto alberghiero, non si può edificare a Fonte Cottorella per determinati vincoli urbanistici e ambientali o perché il progetto non risponde al capitolato d’appalto, non si può chiedere ad un dirigente di rilasciare la concessione perché altrimenti si perde il finanziamento. Tanto più se quell’edificio non risolverà le esigenze degli studenti se è vero che “la politica che conta” vuole dirottarvi 1100 alunni da distribuire in 14 classi.

Se un deposito Cotral, che doveva essere realizzato nel 2005 e di cui ancora non si vede traccia, nel 2013 viene a costare il triplo di quanto preventivato per le speculazioni edilizie orchestrate dalla “politica che conta”, il sindacato, che su questo aspetto è rimasto in silenzio fino ad oggi, non può chiedere alla pubblica amministrazione di perpetrare un danno erariale con la scusa che l’edilizia è ferma.

Se la realizzazione di una strada (Salaria, Rieti-Torano, ecc..) è ritenuta strategica per la popolazione e l’economia, non ci si può stizzire per i comitati di cittadini che contrastano l’opera se non è stato attuato il loro coinvolgimento preventivo previsto dalla normativa a partire dalla Convenzione di Århus del 2001.

Se delle aree inquinate vengono edificate prima della bonifica, oltre al reato di omessa bonifica si compie anche quello di abuso edilizio e non c’è crisi edilizia che tenga.

La retorica del lavoro a tutti i costi in Italia ha sempre portato a sperpero di denaro pubblico e a grandi disastri e tragedie umane e, quindi, ad un aggravamento della crisi economica ed occupazionale.

L’ultima inchiesta de «l’Espresso» “Un paese sull’orlo del sisma”, mette bene in evidenza questo aspetto, confermando che l’unica grande opera che può rimettere in moto l’edilizia (quelle piccole e medie imprese di cui tanto si parla) è la riqualificazione e la messa in sicurezza degli edifici e più in generale del territorio.

Se cominciassimo a ragionare così, allora forse vedremmo aprirsi il cantiere per il recupero dell’ex Vanoni per trasferirci definitivamente la scuola alberghiera. Invece, la stessa “politica che conta”, guarda caso, al posto dell’edificio scolastico di Città Giardino vuole realizzarci l’ennesimo centro commerciale attraverso i Programmi Integrati.

In attesa di risposte dalla “politica che conta”, ci chiediamo se sia stata verificata la congruenza tra il Piano Comunale di Protezione Civile appena approvato e il PRG attualmente in vigore, il quale avrebbe dovuto preliminarmente recepire tutti i rischi identificati sul territorio comunale e sui quali il Piano di Protezione Civile dovrebbe intervenire in fase di previsione, prevenzione e allarme, anche con il supporto del Gruppo Comunale che ci risulta sia stato appena smantellato.