Rieti, perché tanto odio?

Mancanza del senso del bello? Del senso dell’utile? O semplicemente del senso del ridicolo? Se lo stanno domandando i cittadini che da questa mattina si trovano a passare in via del Burò. Da un paio di giorni, l’opportuna installazione di paletti in metallo aveva restituito dignità al vicolo. Rendendo impossibile il parcheggio, un bell’angoletto di città era stato riportato alla decenza!

Una situazione che qualche mente illuminata deve aver mal sopportato. Così ha deciso di dipingere a terra pupazzetti, segmenti e attraversamenti biancorossi. Una tale quantità di vernice ha portato qualcuno a leggere la faccenda dal punto di vista psichiatrico.

Chissà, forse c’è dietro una patologica sfiducia verso i cittadini. Magari l’artista di strada considera automobilisti e pedoni assolutamente incapaci di gestire da sé il passaggio in un vicoletto. Deve avere in testa l’idea di un popolo bambino da prendere per mano, a cui dire per filo e per segno dove e come passare. Oppure c’è una più profonda nevrosi, la voglia farsi ricordare lasciando il segno. Dev’essere lo stesso atteggiamento di quei giovanotti che lasciano graffiti sui muri. Solo che lo sfogo viene riportato su scala urbana.

«Questi si mettono a colorare per terra invece di chiudere le buche» ha commentato una signora passando. E per la verità non ce la siamo sentiti di darle torto.

One thought on “Rieti, perché tanto odio?”

  1. ub@loop

    L’autore non ha capito il senso artistico/rivoluzionario della performance.
    Nel 1965 ad Amsterdam apparve il gruppo PROVO che pitturava per terra biciclette bianche e il manifesto programmatico citava:
    ……….
    PROVO è qualcosa contro il capitalismo, il comunismo, il fascismo, la burocrazia, il militarismo, il professionismo, il dogmatismo e l’autoritarismo.
    PROVO deve scegliere tra una resistenza disperata ed una estinzione sottomessa.
    PROVO incita alla resistenza ovunque sia possibile.
    PROVO è cosciente del fatto che alla fine perderà, ma non può lasciarsi scappare l’occasione di compiere almeno un ennesimo sincero tentativo di provocare la società.
    PROVO considera l’anarchia come fonte d’ispirazione alla resistenza.
    PROVO vuol ridar vita all’anarchia ed insegnarla ai giovani.
    PROVO È UN’IMMAGINE.» (1)

    (1) quella del pedone bianco – n.d.r.

Comments are closed.