Rieti, la città delle “serrate”

Passata la prima settimana di sperimentazione, è possibile esprimere un qualche giudizio sulla revisione del piano del traffico da parte della Giunta Comunale. Un giudizio che a noi pare debba essere positivo.

Le modifiche della ZTL e l’introduzione della ZTPP sono un notevole passo in avanti nella prospettiva della liberazione del centro storico dalle automobili.

È vero che l’area compresa tra l’Inps e il teatro Vespasiano non è ancora quel trionfo di pedoni e biciclette che alcuni vorrebbero, ma non assomiglia nemmeno più al caos di prima.

Ovviamente non tutti ne sono felici. Una città “reazionaria” per natura come la nostra, fa una certa fatica ad accettare qualunque variazione dello “status quo”. Ma è anche vero che per alcuni il nuovo piano del traffico può essere un problema.

Molti commercianti, ad esempio, sono sul piede di guerra. A loro avviso, l’Amministrazione, «invece di fare sviluppo per migliorare le condizioni economiche dei cittadini ha partorito solo un costoso topolino» caratterizzato da «soluzioni cervellotiche e poco pratiche, che costringono i cittadini ad inutili andirivieni con notevole perdita di tempo».

I commercianti lamentano anche la mancanza di parcheggi gratuiti, tanto che le «persone costrette a recarsi in centro per lavorare cominciano male la giornata con l’estenuante ricerca di un posto auto non a pagamento».

Di conseguenza qualcuno si dice stanco «di amministratori che promettono e non mantengono e di amministratori/sognatori che teorizzano una città del Bengodi che esiste solo nella loro fantasia».

Ognuno la pensa come vuole, ma questi argomenti ci sembrano un po’ poveri. Non sembra abbiano la forza per spingere l’Amministrazione a fare passi indietro. In fondo non sta facendo altro che realizzare la pedonalizzazione che ha promesso in campagna elettorale. È anche su quella che ha preso i voti, o no?

Ma se con la sua filosofia del traffico qualche commerciante vuole denunciare un certo calo dei fatturati lo dica chiaro: sarebbe un problema concreto su cui lavorare. Di sicuro nessuna “riforma” è a costo zero. Se oggi questi interventi pesano troppo su alcune categorie, potrebbe essere il caso di riequilibrare la situazione in attesa dei vantaggi di domani.

Ad esempio il Comune potrebbe concedere qualche temporaneo beneficio in termini di imposte comunali. Non sarebbe certo uno scandalo: farebbe sentire gli esercenti meno soli e li aiuterebbe a tenere botta in attesa che i loro clienti facciano proprie le nuove abitudini.

Da questo punto di vista suona strano il silenzio dell’assessore Emanuela Pariboni (attività produttive), ma anche quello di Alessandro Mezzetti (tempo libero e decoro urbano) e di Diego Di Paolo (culture e turismo). Non si ricorda una loro presa di posizione sul tema della zona a traffico limitato, eppure ognuno di loro dovrebbe avere qualcosa da dire a riguardo.

Una loro parola in questo momento di incertezza potrebbe essere di aiuto. Darebbe conforto anche a quei commercianti che invece di stare sempre a lamentarsi, hanno colto nella chiusura del centro cittadino l’opportunità di rinnovare il proprio ruolo in una città che, a fatica, si avvia verso un modo di vivere un po’ più in linea coi tempi.