La Rieti che vorremmo

Abbiamo seguito molto la politica in questi giorni. Abbiamo letto le solite cose: sulla scelta del candidato sindaco si/no, di qualcuno che esce dall’arena politica e nient’altro. Niente che indicasse il nostro futuro per Rieti.

Per i cittadini virtuosi, quelli che hanno dato a Rieti dei primati solo poche righe. Parliamo di Santina Proietti, che è riuscita con la sua associazione a realizzare, senza contributi pubblici, un progetto da 1.500.000 euro. Parliamo della Pirotecnica Morsani, che è arrivata prima in un concorso europeo. Parliamo della Torrefazione Olimpica, prima anche lei nella sua categoria. Poi parliamo di artigiani e di imprenditori ignorati da tutti, che producono elementi di innovazione nel nostro territorio.

Che cosa è più importante il chiacchiericcio politico o chi valorizza il nostro territorio? Perché si dà valore più alle continue diatribe partitiche?

Occorre cambiare il modello di questa comunità, riportare nei giusti parametri la comunicazione che riguarda il nostro territorio. Occorre rimettere in primo piano tutto ciò che serve alla valorizzazione, allo sviluppo e alla salvaguardia del territorio e mettere in secondo piano l’individualità di chi gestisce o vuole gestire la cosa pubblica. Vorremmo una città che accettasse di percorrere quella transizione verso un nuovo modello partecipato, in cui i cittadini si riconoscano e si attivino per co-amministrare la Cosa Pubblica.

Vorremmo una filiera politica in cui la distanza comunicativa del candidato e/o eletto e cittadino fosse a km. zero, magari eliminando la pubblicità sotto le elezioni politiche (modello svizzero) .

Vorremmo una comunità che operi per una migliore qualità di vita, che indichi chiaramente quei punti essenziali sulla salvaguardia della salute nel/del territorio e sulla trasparenza sulle gestione della cosa pubblica.

Per questi motivi chiediamo ai politici che amano la nostra città, ai movimenti, alle associazioni, ai cittadini virtuosi, ai genitori che temono per la salute dei propri figli, a coloro che sono senza lavoro, di aderire compatti ed aggregati alla creazione di un nuovo modello che ci faccia uscire da questa crisi economica e di identità prodotta da questo stallo politico obsoleto e che riconduca Rieti nella giusta posizione di protagonista, che gli compete dalla sua storia.