Chiesa di Rieti

Restituito un prezioso manoscritto del 1758 alla Diocesi di Rieti

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno restituito alla Diocesi di Rieti un antico manoscritto, arricchendo l'Archivio Storico dell'ente e contribuendo alla salvaguardia del suo patrimonio culturale

Lo scorso 23 gennaio, un manoscritto su pergamena, datato 1758, è stato consegnato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Nucleo di Perugia, alla Diocesi di Rieti. A portare a destinazione il documento, il luogotenente Enrico Corbucci, che lo ha consegnato nelle mani di don Luciano Candotti, direttore dell’Archivio Storico diocesano e della Biblioteca diocesana di Rieti.

Il manufatto, poco più grande di un foglio A4, faceva parte di un sequestro avvenuto nel febbraio 2023 operato dai Carabinieri. Prima della restituzione, la pergamena era stato custodita in un caveau. Accertata la provenienza, si è dunque provveduto alla riconsegna del bene nelle mani del legittimo proprietario, secondo quanto disposto dall’autorità giudiziaria. Intestato “Nicolaus Serra”, il documento è ora catalogato e conservato negli archivi diocesani.

Nel ringraziare i Carabinieri per la scoperta e la restituzione, don Luciano Candotti ha espresso grande soddisfazione per l’acquisizione, che va ad arricchire il vasto catalogo dei beni archivistici della Chiesa reatina. Compongono l’Archivio Storico Diocesano testi, disegni, mappe e cartografie, depositati presso lo stesso. Si tratta in particolare di carte che provengono o riguardano la diocesi, ma anche da altri enti da essa dipendenti o con essa collegati, come pure da persone fisiche, siano essere autorità ecclesiastiche o privati.

Un corpo di documenti utile non solo alla ricostruzione storica delle vicende della Chiesa, ma anche come utile riferimento per ricerche di vario di ogni tipo a disposizione di studiosi e curiosi. Preziosissima, dunque, la vicinanza dell’Arma, che con il suo lavoro di educazione, prevenzione e tutela fronteggia con efficacia l’allarmante fenomeno di depauperamento e dispersione del patrimonio culturale del Paese. Un’azione che torna in favore di tutti i cittadini e – nel caso di beni ecclesiali – di tutti i fedeli.