Plus, cresce la polemica sull’ascensore. Lavori in ritardo: chi paga?

L’ascensore tra piazza Battisti con via San Pietro Martire al centro della polemica. Lavori in ritardo: chi paga?

Tra le diverse polemiche che vedono al centro l’azione amministrativa della Giunta guidata dal sindaco Simone Petrangeli, quella sull’ascensore che dovrebbe unire piazza Cesare Battisti con via San Pietro Martire sembra una delle più dure.

La posizione ufficiale del Comune

Una settimana fa, in una nota, il Comune spiegava che

«i ritardi nella realizzazione dell’opera sono conseguenza dei ritrovamenti archeologici di epoca medioevale, che hanno costretto il Comune a modificare radicalmente il progetto. Il nuovo progetto integrerà in maniera formidabile l’ascensore pubblico con i resti archeologici che daranno grande visibilità a tutta l’area circostante. Nessuna perdita del finanziamento: verranno utilizzati i fondi dell’Unione Europea – che ricordiamo impone come termine ultimo per il collaudo delle opere il 31 dicembre 2016 – e non ci sarà alcun aggravio per le casse del Comune di Rieti né, tanto mano, della Regione Lazio».

L’affondo di Costini

Ma l’ex assessore all’urbanistica Felice Costini ha tirato fuori la delibera regionale del gennaio 2012 con la quale si specifica che la scadenza dei lavori era «perentoria: dicembre 2015».

«Possibile che il Sindaco abbia letto male? O che si sia limitato a cercare di depotenziare la polemica, buttando là una data qualsiasi? A meno che non ci sia stata una proroga “nascosta”, la realtà è che la giunta Petrangeli è riuscita nella difficile impresa di perdere un finanziamento di circa un milione ed ottocentomila euro».

Miccadei e la determina di Peron

E il tema “ascensore” ha sollecitato anche l’interesse del consigliere di maggioranza Simone Miccadei, che intende «capire davvero come stanno le cose» e per tagliare ogni dubbio chiede i documenti. Perché sul tema c’è anche la posizione dell’assessore Alessandro Mezzetti, che dalle colonne de «Il Messaggero» aveva ammesso la perdita dei fondi europei per via dei ritardi seguiti ai ritrovamenti archeologici, ma aveva anche annunciato l’impegno della Regione a compensare la mancata erogazione.

E perché c’è una determina del 15 aprile scorso, del dirigente del settore lavori pubblici, Maurizio Peron, che indicava come data di completamento dei lavori il 30 settembre 2016, «come previsto dalla decisione della Commissione europea», aggiungendo che

«con apposita deliberazione di giunta comunale si provvederà all’impegno degli oneri che saranno sostenuti dalla stazione appaltante, dal 1 gennaio 2016 alla conclusione dell’intervento, che comporterà un onere aggiuntivo pari a 816.038 euro».

Sembrerebbe, dunque, che in realtà tocchi al Comune di dover coprire la differenza tra quanto già speso e quanto ancora è necessario al completamento dell’opera. O manca ancora qualche tessera per ricomporre il puzzle dell’ascensore?


Allegati:

Determina comunale / ALL_A – stato consistenza A1 / ALL_B / ALL_C