Pensioni, da Fap Acli proposta di legge per arrivare al “minimo vitale”

Una proposta di legge “per istituire l’integrazione al minimo vitale per trattamenti pensionistici calcolati esclusivamente con il sistema contributivo”, al fine di raggiungere un livello di reddito che non sia al di sotto della soglia d povertà assoluta. Elaborata dalla Federazione Anziani Pensionati Acli (Fap-Acli) con il supporto del Patronato Acli, sarà presentata venerdì 23 gennaio a Roma, a Palazzo Altieri (piazza del Gesù 49). Esemplificano le Acli: “Luca è un operaio di 55 anni che guadagnava circa 830 euro netti al mese fin quando, a causa di una gravissima malattia, l’Inps riconosce che si trova nell‘assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Cessa il lavoro, ha 12 anni circa di contributi come lavoratore dipendente e la sua pensione di Inabilità è pari a 192,17 euro mensili. Nella situazione dell‘operaio Luca si trovano già circa 51.000 cittadini. Sono i titolari delle nuove pensioni di invalidità e superstiti liquidate esclusivamente con il sistema contributivo, il loro importo medio è di poco oltre 173 euro mensili, enormemente al di sotto della soglia di povertà”. “Con questa proposta – afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli – intendiamo contribuire alla riforma del welfare partendo dal basso, a partire da quelli fanno più difficoltà a far sentire le loro ragioni ed i loro diritti”.