Migranti

Nave Diciotti: Libera, Pax Christi e Migrantes, «accogliere le 177 persone salvate»

«Ben venga la ricerca di accordi vincolanti a livello continentale, ma intanto le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità».

«Ben venga la ricerca di accordi vincolanti a livello continentale, ma intanto le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità».

È quanto si legge in una nota congiunta firmata da don Luigi Ciotti, presidente di Libera, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, e da don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, sulla situazione della Nave Diciotti con 177 persone a bordo, arrivata ieri sera al porto di Catania ma alla quale non è stato concesso di sbarcare.

«Ancora una volta ci troviamo a ribadire con forza che l’immigrazione non è reato, tanto più se è migrazione forzata, in fuga da povertà e guerre, separata da affetti e legami, alla ricerca di speranza e dignità. La situazione in cui versano le 177 persone imbarcate nella nave Diciotti, a cui viene impedito di mettere piede a terra, ci retrocede come tante altre vicende recenti e meno recenti nel grado di civiltà e di umanità».

Secondo i firmatari del comunicato, «è giusto che l’Europa si faccia carico nel suo insieme di una tragedia che ha contribuito non poco a provocare, ma le inadempienze della politica non possono ricadere sulle spalle degli ultimi e degli indifesi, usati oggi come strumenti di ricatto per bassi giochi di potere».