Mons. Pompili ai più anziani: «Aiutateci a ripartire da una memoria senza torcicollo»

«La crisi di oggi è poca cosa rispetto alla situazione di sessanta o settantanni fa». È sulla base di questa premessa che, lo scorso venerdì, il vescovo Domenico ha aperto l’incontro con gli anziani dei Centri sociali del Comune di Rieti. Un incontro svolto presso l’hotel Serena, dopo aver velocemente visitato il Centro di Città Giardino, durante il quale mons. Pompili ha esortato i presenti ad aiutare la società a «recuperare uno sguardo sano, che ci faccia capire come prima le cose fossero molto peggiori di oggi».

«Negli ultimi vent’anni – ha riconosciuto il vescovo – abbiamo vissuto una sorta di benessere a buon mercato», del quale «oggi stiamo pagando le conseguenze», e comunque, «se andiamo un pochino più indietro, ci rendiamo conto che la strada era tutta in salita».

Dimenticare quel percorso secondo il vescovo è un errore: «Perché quando si parla del passato si ha la tendenza a idealizzarlo, ma a vederlo nel concreto scopriremmo che molte cose andavano peggio». Quello della memoria è dunque un servizio che gli anziani debbono rendere alla società, affinché possa essere di aiuto a quelli che, per ragioni anagrafiche, non possono averla. Lo sguardo sul passato è un esercizio necessario, da cui si può ripartire, a patto di non indulgere, di non stare «sempre con il torcicollo a rimpiangere un tempo che forse, per molte cose, non è neanche da rimpiangere».

«A piangersi addosso – ha rilanciato don Domenico – non si va da nessuna parte, ci si fa semplicemente più depressi». Ai più anziani «il compito di rammentarcelo, di dire a tutti quanti che le cose in passato non andavano sempre meglio. Anche al netto di problemi che non mi affannerò certo a negare. Ma con un atteggiamento più realista, sennò ce ne usciamo sempre con il cuore appesantito che non ci fa fare nessun passo in avanti».

Foto di Massimo Renzi.