L’uomo sandwich

Abbiamo incontrato Benito Rosati, l’uomo sandwich più famoso della città, incuriositi dalla sua ultima provocazione, portata per le strade del centro durante l’ultima edizione della Fiera del Peperoncino.

Benito, hai incuriosito tanti.

È vero. Molte persone mi hanno fermato per chiedermi perché parlassi di fogne durante la fiera. Volevo dire questo: si facciamo pure tutte le iniziative che si vogliono: Reate Festival, Fiere, Notti bianche, addobbi natalizi. Ma si facciano anche le cose più necessarie e prioritarie.

Ma perché hai puntato il dito proprio sugli scarichi fognari?

Quattro anni fa, il 19 settembre 2009, ho fatto una richiesta di accesso agli atti per avere informazioni sul piano comunale degli scarichi della rete fognante del Comune e della periferia. Ad oggi non ho ancora avuto risposta. Nel frattempo ho rintracciato tutta una serie di scarichi sul fiume. Sono delle fogne? Il dubbio mi rimane e credo che un chiarimento non sia solo un mio interesse. A livello istituzionele si parla del fiume come una ricchezza e poi non si sa con cosa mischiamo le sue acque…

E non è l’unico dei punti non chiari in città…

È vero. Ad esempio, anche la raccolta differenziata stenta a partire. E non perché i cittadini facciano resistenza. Anzi la cultura del riciclo è ormai consolidata. Il problema non è che i cittadini non sono capaci o non vogliono dividere i rifiuti. È quello che avviene dopo il conferimento. Se in tanti luoghi d’Italia la raccolta differenziata è ormai una realta, mentre qui non ci riusciamo, ci deve per forza essere un problema di volontà. Nel frattempo, le discariche di Malagrotta e Viterbo vanno verso l’esaurimento della loro capacità. Cosa faremo poi? Forse è il caso di organizzarsi per tempo.

Ma in città c’è chi dice che la raccolta differenziata “non conviene”…

Non conviene a chi? Di certo non ai cittadini, e in ogni caso evitando di differenziare i rifiuti si va contro la legge. La differenziata è conveniente, se non altro, perché si evitano pesanti sanzioni. Il Comune, pare, attraversa un periodo di forte difficoltà economica. Eventuali multe per la mala gestione dei rifiuti non sono certo desiderabili. Occorre raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro la fine dell’anno. Non ci sono alternative.

Sembra che tanti disagi piovano sempre dall’alto…

Di certo nelle faccende più complesse la responsabilità degli amministratori è maggiore. Ma ci sono anche segni di civiltà che potrebbero essere dati dai cittadini. Piccole cose, come la cura del proprio cane. Tutti vogliono bene agli animali, ma non per questo bisogna lasciare che sporchino ogni angolo di strada. I rimedi sono davvero semplici e ogni padrone di quattro zampe dovrebbe avere cura di non creare disagio e disordine agli altri cittadini. Si potrebbe fare lo stesso discorso per gli ingombranti. E pensare che basta chiamare l’ASM per farli portare via gratuitamente.

Invece la maleducazione a Rieti sembra di casa…

Sì, ed è per questo che alcuni di noi si ritrovano ad essere “volontari per forza”. Nel tempo, con alcuni amici, ci siamo presi cura di tante piccole cose in città. Abbiamo ripulito intere aree, ci siamo interessati del verde urbano, abbiamo rimediato a tante piccole e grandi inefficienze. Proprio in questi giorni stiamo rimuovendo il brecciolino che avevamo messo durante le grandi nevicate invernali. Da allora nessuno ha avuto cura di rimuoverlo. Alla fine ci siamo armati di scope e siamo andati noi.

Vi siete quasi istituzionalizzati!

Eh già. Ormai più di uno ci chiama al posto di chi è realmente addetto. Forse sarebbe il caso di non esagerare: il nostro è solo volontariato. Meglio ricordare che ognuno deve fare per bene il proprio mestiere.