L’Ugl a proposito dei premi ai dirigenti ASL

«Riguardo ai compensi elargiti per l’attività intramoenia, mi chiedo se questa abbia realmente fruttato più delle perdite economiche causate dalla mobilità passiva verso altre ASL come conseguenza delle interminabili liste di attesa, dovute senza ombra di dubbio anche al conflitto di interessi tra attività libero professionale intramuraria e servizio pubblico. Diversa considerazione scaturisce quando leggo i nomi dei dirigenti beneficiati con i “premi” più alti e sospetto che si tratti, più che di un riconoscimento alla efficienza dimostrata, di un atto di gratitudine da parte del Dr. Gianani verso coloro che lo hanno sostenuto nella sua disastrata gestione».

È quanto dichiara Maurizio Angeloni, Segretario UGL Medici Rieti, in una nota che prosegue: «Questa considerazione nasce dalla evidenza che i dirigenti premiati sono stati in posti chiave dell’azienda anche nelle trascorse amministrazioni, non certo più fortunate di quella attuale, il che dimostra anche che certe persone hanno vita eterna nella ASL grazie ad una reiterata strategia di “larghe intese” per cui persino gli interessi di partito passano in secondo piano rispetto a quelli di potere e di guadagno. In barba evidentemente anche ai bisogni della gente e alla professionalità, su cui gli sponsor di Gianani, Bellini e Galbiati, solo per citare i DG più recenti, hanno di fatto toppato alla grande a riprova del fatto che, oltre alla confusa politica regionale e alla scarsezza dei finanziamenti, il presente e il futuro della sanità reatina sono compromessi anche per la mancanza di competenza ed efficienza al vertice della azienda sanitaria».

«Purtroppo – conclude Angeloni – il male tanto comune alla classe dirigente italiana, rappresentato per dirla elegantemente dalla inadeguatezza a svolgere il proprio lavoro, non può essere un mezzo gaudio quando in ballo c’è la salute della gente ed è veramente deprimente l’aver assistito nel tempo alla concessione di promozioni a volte persino senza titolarità, bonus o entrambi le cose, a persone che certamente non sono estranee allo scempio dei nostri servizi sanitari».