Lodovisi (Pd), abolizione del vitalizio per i consiglieri regionali: io firmo

«Domani mi recherò in Comune a sottoscrivere la raccolta di firme per l’abolizione del vitalizio per i consiglieri regionali proposta da Rifondazione Comunista e PdCI e darò il mio contributo perché l’iniziativa abbia successo».

Lo dichiara Vincenzo Lodovisi, coordinatore provinciale PD. «Sono convinto – prosegue – che tutti quelli che hanno in mente una idea di società più equa non possano esimersi poiché penso che esprimersi a favore di questa iniziativa significhi rispondere ad un principio elementare di lealtà sociale: quando la casa è in difficoltà tutti devono contribuire proporzionalmente; chi ha di più da di più e le spese superflue vanno soppresse. A questo la politica non può fare eccezione. Vanno ridotte le spese della politica a tutti i livelli; fermarsi ai livelli più bassi, di comuni e province dove le spese sono minime, non è coerente».

Secondo Lodovisi «Le scelte del governo Berlusconi-Tremonti e di quello attuale hanno lasciato pressoché intonsi i benefits della politica e gli stipendi da favola cui corrispondono pensioni d’oro di alti dirigenti pubblici che continuano a godere di prerogative incomprensibili se paragonate con la condizione della maggior parte dei cittadini del nostro paese. Si tratta di livelli stipendiali impensabili in ogni altro Paese Europeo, e di trattamenti pensionistici spropositati che contribuiscono a gonfiare il deficit. Intervenire con le cesoie anche su queste due gambe di spesa pubblica significa fare un’operazione di equità facilmente compresa da tutti».

«Questa raccolta di firme per l’abolizione del vitalizio alla Regione Lazio – conclude – è un altro tassello verso il completamento di un processo che aveva visto il gruppo del PD impegnato a ridurre drasticamente il numero delle Commissioni consiliari, e l’eliminazione del pernicioso fenomeno della costituzione dei gruppi consiliari monocomposti, nel tentativo di ridurre i costi del funzionamento degli organi politici e istituzionali che restano smodati. Oltre 100 milioni di euro annui per il mantenimento del Consiglio Regionale sono una cifra enorme, a questi vanno aggiunti i costi dell’intera giunta regionale totalmente composta da non eletti cui tra l’altro di recente è stato riconosciuto addirittura il diritto al vitalizio. Tutta roba che stride molto con le notizie di tagli al sociale ed ai servizi sanitari ed ai trasporti. Per questo è necessario reagire».