Antenne telefoniche: “noi abbiamo paura”!

È del 19 luglio una autorizzazione rilasciata dal Comune di Rieti per l’impianto di una antenna di telefonia mobile a Ponte Cavallotti. Il documento non ha mancato di suscitare l’interesse dei reatini più attenti. Da tempo a Rieti ci sono singoli e gruppi di persone che insistono affinché questi impianti siano posti lontano dalle abitazioni. Tra i cittadini più attivi in questa battaglia c’è Antonio Sacco, del comitato spontaneo “noi abbiamo paura”, costituitosi proprio per protestare contro l’abuso di queste concessioni.

Antonio, perché tutta questa preoccupazione?

C’è uno scontro aperto tra le compagnie telefoniche e i cittadini più consapevoli. Non si contano gli studi scientifici indipendenti, pubblicati soprattutto dopo il 2005, che sottolineano come le onde elettromagnetiche possono essere nocive alla salute umana. Ciò nonostante si continuano ancora a rilasciare permessi alle compagnie telefoniche, permettendo loro di installare impianti squallidi dal punto di vista estetico e invasivi dal punto di vista della salute.

Perché accade?

Le istituzioni, ed i Comuni in modo particolare, vivono una profonda contraddizione. Da un lato hanno il compito di tutelare la salute pubblica; dall’altro debbono “fare cassa”, reperire i fondi necessari al proprio funzionamento e all’erogazione dei servizi ai cittadini. Gli interessi economici più forti hanno gioco facile a spostare l’ago della bilancia dalla loro parte, specialmente se chi deve rilasciare le concessioni non naviga in buone acque.

Succede anche a Rieti?

È dai primi anni 2000 che esistono i comitati spontanei di cittadini sensibili alla prevenzione e tutela della salute pubblica. Da un certo punto di vista il problema è anche banale: l’inquinamento elettromagnetico aumenta con l’aumentare delle antenne. Già con la precedente Giunta abbiamo insistito su questo semplice fatto. Non abbiamo ancora approfondito la natura del nuovo impianto, ma non ci sembra ci sia stata una svolta da parte dell’amministrazione.

L’impianto ha avuto il parere favorevole dell’Arpa…

Ci mancherebbe che non fosse così! Certamente non si fa nulla senza il parere positivo degli organi competenti. Va sottolineato però che si tratta di autorizzazioni che vengono date alla luce delle normative vigenti. Ma le regole su quali basi sono sono state scritte? Tengono conto delle ultime evidenze scientifiche? Da cittadini preferiamo rifarci ad un assoluto principio di precauzione e rifiutare l’installazione di impianti la cui pericolosità sia anche solo remota.

Va bene, ma bisogna pur telefonare!

Conosciamo questo argomento. Sono in tanti a dirci che se vogliamo i telefoni dobbiamo anche accettare le antenne. Noi sappiamo che questo non è esatto, che ci sono sistemi alternativi e meno dannosi per garantire il buon funzionamento dei cellulari. Ma la politica locale sembra piuttosto indirizzata al mantenimento dello status quo. Si direbbe che nessuno si voglia prendere la responsabilità di bonificare le installazioni concesse dalle Giunte precedenti a vantaggio di piccole antenne di bassa potenza dislocate in tutte le vie della città. Si continua ancora a dare la possibilità di sporcare la città di cose visibili e invisibili. Per questo “noi abbiamo paura”.

Al di là di qualche azione eclatante, però, il problema non sembra interessare molto l’opinione pubblica…

È vero. Forse la cosidetta “opinione pubblica” è distratta. Forse non siamo più abituati a farci delle domande. La zona di Cantalice, ad esempio, è piena di antenne, e si continua ancora a non capire come mai molta gente in quel paese muore di tumore. Sarà un caso? O saranno gli antennoni? Non diciamo di sapere la risposta, diciamo che varrebbe almeno la pena di indagare.

La tutela ambientale sarà uno delle grandi questioni del prossimo futuro?

Dipenderà delle politiche che verranno messe in campo. Prendiamo le aree ex industriali. Qualcuno sa cosa ne faremo? Chi bonificherà queste aree e a vantaggio di chi? Gli interessi che gravitano su questi siti influenzano la vita della città? Il modo in cui il tema delle aree ex industriali è stato affrontato dalle Giunte del passato è stato un argomento elettorale dell’attuale maggioranza. E ora? Quali segnali arrivano? Si mantengono e permettono discutibili istallazioni a vantaggio dei privati senza un reale beneficio per la comunità. Si parla della qualità dell’ambiente e dell’aria e non si capisce quale progetto ci sia per le aree ex industriali. Se non c’è da avere paura, c’è almeno da preoccuparsi seriamente.