L’esortazione della Cisl: «facciamo davvero di Rieti la città dello sport»

La Cisl Roma Capitale e Rieti, preso favorevolmente atto dell’avvio del Rieti Sport Festival che calamiterà l’attenzione dei media nazionali grazie alla presenza di personaggi, soprattutto sportivi, ritiene fondamentale che questa nostra città di Rieti debba e possa trovare le migliori sinergie per consolidare la fama di Città dello Sport, cresciuta via via nel tempo: anzitutto con la creazione della tanto agognata Cittadella dello sport.

«Lo sport rappresenta da sempre una delle prime forme educative per i nostri giovani e farne una autentica cultura è un messaggio che non verrà mai meno» dichiara Paolo Bianchetti, coordinatore provinciale della Cisl Roma Capitale e Rieti. «Nel nostro territorio, la storia delle tante discipline che hanno tenuto alto il blasone reatino anche in campo internazionale, ci deve spingere a una riflessione comune se sia possibile, essendo necessario quanto opportuno, porre mano finalmente anche ad una Cittadella dello sport, peraltro subito abortita non meno di dieci anni fa dopo che, da ultimo, Stefano Palombi, presidente del Fc Rieti, ne propose l’idea, trovando insuperabili veti incrociati di ogni genere. Senza dimenticare quella precedente di fine anni ’90 di emanazione-Coni provinciale».

«Oggi – prosegue Bianchetti – noi constatiamo che Rieti ha impianti di buona qualità, sebbene manchi un auditorium pubblico che serva anche per parlare di sport: ma una vera cittadella con servizi accessori ai diversi impianti mai è riuscita a vedere la tanto agognata luce. Sia chiaro che noi non sposiamo né questa, né quella di proposta, ove ce ne fossero, ma le recenti diatribe sulla gestione degli impianti, la forzata trasferta del Real Rieti a Teramo per mancanza di un impianto ‘a norma’, l’isolamento di molte strutture di qualità, rispetto alla vita cittadina, questo è davanti agli occhi di tutti».

«Perché – aggiunge Bianchetti – come Cisl riteniamo che vada bene l’educazione allo sport, la sua diffusione quale forma di crescita del singolo e del collettivo, ma la creazione di una Cittadella dello sport sarebbe un grande salto di qualità. Che dovrebbe fare pensare immediatamente a quali forme di finanziamento attingere, anche a fondo perduto, e ce ne sono, per creare ciò che, ad esempio nel nord Italia e senza scomodare l’Old Trafford di Manchester, esiste da tempo: e cioè un quartiere attrezzato dello sport e per lo sport, legato al tessuto cittadino, con spazi di aggregazione, aree verdi e servizi ad hoc che, al di là dell’agonistico, consolidi il coniugare gli impianti per fare sport con strutture per fare crescere un diverso modo del vivere insieme. Penso a Campoloniano nella zona dove insistono già importanti strutture sportive polivalenti ma Rieti ha anche altri punti, anche adiacenti agli attuali quartieri, da ricavarsi nell’attuale mare di cemento: è un’idea anche in vista del nuovo Prg annunciato o di una sua eventuale variante».

«Lo sport dunque volano di cultura e crescita – conclude Bianchetti – ma anche di turismo se solo pensassimo che il campo scuola di atletica leggera conta circa 25.000 presenze l’anno, o ancora gli sport invernali ed estivi grazie al Terminillo o ancora se pensiamo all’aria ed al volo a vela».