Leggendo la lettera pastorale: una fede fatta esperienza

Alle querce di Mamre

Diverse le sollecitazioni pastorali che monsignor Lucarelli fa scaturire dalla rilettura spirituale dalla pagina veterotestamentaria di Abramo alle querce di Mamre, in perfetta sintonia con l’Anno della fede. Fede di cui il patriarca è emblema in tutta la sua avventura di “padre dei credenti”, ma che in questo particolare episodio si declina soprattutto in alcune dimensioni che, in questa rubrica, stiamo evidenziando: l’accoglienza, l’incontro, l’apertura alla novità. Per Abramo i tre personaggi giunti presso le querce di Mamre sono in fondo degli sconosciuti, eppure non esita a mostrare quella totale ospitalità che è elemento costitutivo della mentalità mediorientale, e che diventa modello per una Chiesa capace di accogliere, di “osare”, di tenersi pronta dinanzi alle sfide della storia. In tema di fede, monsignor Lucarelli invita a far propria una dimensione assai rilevante in questa pagina biblica, come in tutta la storia di Abramo, che è una fede “esperienziale”. Una fede che si concretizza in ospitalità e che si sperimenta nell’incontro con l’altro, rivelazione dell’Altro (nella sua espressione “triplice”, immagine anche, come abbiamo sottolineato altre volte, della comunione trinitaria).

La catechesi di Iniziazione cristiana, e un po’ tutta la pastorale sacramentale, dovrebbe lasciarsi ben sollecitare da questo invito ad essere più attenti all’esperienza vissuta, come richiama il vescovo: leggiamo infatti al n. 22 del documento che anche parlando di sacramenti, pur con la dovuta attenzione alla «imprescindibile importanza delle regole», è necessario, scrive monsignore, «sempre privilegiare l’aspetto esperienziale e della testimonianza, della significatività più profonda che i gesti e i segni sacramentali possono rivestire per coloro che li recepiscono». Un catechismo fatto in modo “scolastico”, magari con metodi anche nuovi e dinamici, ma che punti a “far capire il significato” a livello didattico anziché a far vivere ai ragazzi concrete esperienze di fede e occasioni di incontro… Corsi di preparazione al matrimonio basati sui soli aspetti informativi, senza far sperimentare un cammino “caldo” che formi alla spiritualità dell’amore soprattutto attraverso l’incontro reale con chi ne possa trasmettere viva testimonianza… Battesimi preparati e celebrati in modo frettoloso, poco coinvolgente, in cui la comunità non si senta interpellata e la famiglia non sperimenti una sensazione autentica di “porte aperte”… Insomma, ogni volta in cui l’accostarsi alla fede rimane sul piano teorico e distaccato, be’, è necessaria una bella sterzata pastorale, per riportarci sulla strada dell’esperienzialità e del calore dell’incontro.

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