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L’armadio della memoria: dall’Archivio di Stato un volume sulla storia del mobilificio Nicoletti-Rinaldi

«Il mobilificio Nicoletti-Rinaldi e l’armadio della memoria», il nuovo libro dell’Archivio di Stato. La presentazione domenica 8 ottobre. Prevista l’apertura straordinaria della mostra sul Terminillo

Ferro e legno, vernici e cere, squadre e scalpelli. È la ditta Fratelli Nicoletti, una fabbrica di mobili tra arte e artigianato che ha segnato la storia imprenditoriale della città, divenendo prima il tema di una mostra dell’Archivio di Stato di Rieti, nel 2021, e ora una raccolta di saggi.

Il volume, dal titolo I Nicoletti-Rinaldi di Rieti e l’armadio della memoria. Un archivio e una storia d’impresa, a cura di Alfredo Pasquetti e Daniele Scopigno per le edizioni Il Formichiere, sarà presentato l’8 ottobre alle 16,30 nella sede dell’Istituto archivistico reatino in occasione della Domenica di Carta, l’iniziativa del Ministero della cultura dedicata al patrimonio di archivi e biblioteche. Alla presentazione interverrà Edoardo Currà, presidente dell’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale.

Il testo è, infatti, il frutto della collaborazione dell’Archivio di Stato di Rieti con l’Aipai e la Alessandro Rinaldi Foundation e fa il punto sul lavoro che l’Istituto reatino svolge ormai da quattro anni sul complesso documentario dell’azienda nata nel 1914 con i fratelli Nicoletti e poi prosperata sotto la guida di Alberto Rinaldi fino al 1989. La ditta si è dedicata per decenni soprattutto alla produzione di mobili in legno e serramenti in ferro, la sensibilità di Rinaldi ha preservato una parte considerevole dell’«archivio del prodotto»: quasi 7mila progetti di squisita qualità grafica che, unitamente ai registri, ai cataloghi, al materiale fotografico e tecnico, sono stati donati all’Istituto reatino del MiC nel 2019 dagli eredi di Alessandro Rinaldi, figlio di Alberto.

Il volume, che fa parte della collana Quaderni di Aipai de Il Formichiere, vede i contributi, oltre che dei curatori, di Renato Covino, Roberto Lorenzetti, Ilaria Camerini, Martina Marconi e Antonella Mulè, mettendo a fuoco la storia del fondo, le vicende dei suoi soggetti produttori, il tema delle committenze (spesso di altissimo livello) e le questioni conservative, oltre a situare le carte e l’avvincente epopea aziendale che raccontano nel più ampio panorama nazionale degli archivi d’impresa e nel contesto socio-economico che ha visto compiersi la parabola dell’opificio.

Un’appendice è, inoltre, dedicata al Terminillo attraverso la raccolta fotografica di Alberto Rinaldi, già presidente del Cai di Rieti come il fratello Domenico. Un aspetto che si lega alla mostra in corso, L’invenzione del Terminillo. Rieti e la «montagna di Roma», allestimento che in occasione della presentazione sarà visitabile con un’apertura straordinaria con orario di ingresso 16,30-18,30.

Nel corso dell’incontro sarà, infine, presentata la “mostra virtuale” dedicata alle carte Nicoletti, consultabile da domenica 8 ottobre sulla piattaforma digitale Movio (Mostre virtuali online) messa a disposizione dall’Istituto centrale per il catalogo unico del Ministero della cultura.

In occasione della presentazione saranno distribuite delle copie del libro.