La Chiesa della città di Rieti dalla società agricola a quella industriale e postindustriale / 6

Rieti, con il Seminario chiuso, diveniva fisiologicamente più povera culturalmente e di sacerdoti diocesani. Dal 1974 al 1998, fecero ritorno alla casa del Padre 22 preti, di cui si riporta un breve profilo biografico.

Mons. Angelo Fasciolo, parroco di S. Eusanio e incaricato per la redazione del Bollettino Ufficiale in seno all’Ufficio Diocesano Stampa, direttore della pagina diocesana del settimanale «La Voce», morì il 7 maggio 1980 mentre celebrava la Messa. La Diocesi annunciò la sua morte in questi termini: «Sempre a servizio della Chiesa e disponibile con tutti, ricco di umanità e di saggezza, è passato così, semplicemente, dalla Mensa Eucaristica alla gioia dell’incontro pieno con Dio». Don Angelo era stato professore di Italiano nel seminario diocesano e di religione nelle scuole statali. Fu un giornalista retto e corretto non alterando mai la verità storica dei fatti. I suoi articoli sono un esempio di precisione e di linguaggio chiaro e comprensibile a tutti. Fu un collaboratore del Venerabile Massimo Rinaldi nel fondare l’Azione Cattolica a Rieti.

Il 27 agosto 1981 fece ritorno alla casa del Padre, all’età di 96 anni, il canonico don Silvio Vecchiato. «Prima aveva esercitato il suo ministero ad Antrodoco, come coadiutore; poi, come parroco, a Torano, a Collegiove, ad Ornaro. Un ministero “saggio e fecondo”, sempre nutrito di costante “amore alla Chiesa”».

Il 10 dicembre 1981 moriva don Vittorio Giusto, parroco di S. Barbara in Agro e canonico della Cattedrale Basilica di Rieti. Da giovane era stato anche rettore del Convitto vescovile ed aveva esercitato il ministero di predicatore in missioni di varie parrocchie della diocesi. Ha lasciato molti articoli giornalistici apprezzati e ben fatti sulla vita e sulle virtù del Venerabile Massimo Rinaldi.

Mons. Emidio De Sanctis, fratello di don Lino – stimato da vescovi, dal clero e dal popolo di tutta la diocesi – morì a Rieti il 12 giugno 1984. Fu un protagonista illuminato sia nella fondazione dell’Azione Cattolica nel Cicolano sia, come vicario generale, impartendo sagge direttive, sia nel periodo storico che va dalla caduta del fascismo, alla resistenza, alla proclamazione Repubblica Italiana. Fu molto attivo sotto l’episcopato del Venerabile Massimo Rinaldi. Così «Frontiera 2000» scrive di Mons. Emidio De Sanctis: «Lo ricordiamo nostro insegnante di Greco, quando per la carica di Vicario Generale e per la sua maestosa figura […] appariva collocato su un piano infinitamente distante […] appariva schivo di fronte alle nostre manifestazioni d’affetto […]. Lo ricordiamo amato e conteso dagli studenti degli Istituti Tecnici Commerciali di Terni e di Rieti […]. Lo ricordiamo consigliere saggio e sicuro in ogni occasione sia per questioni diocesane che personali […]. Ricordiamo l’incondizionata disponibilità con cui accolse il Concilio».

Il 16 aprile 1985 Mons. Giovanni Teodori morì improvvisamente nella sede della C.E.I mentre relazionava sull’andamento del Convegno ecclesiale “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”. In diocesi si era occupato sia dell’amministrazione del seminario sia della diocesi stessa. Curò, in modo particolare, il settore liturgico negli uffici della Curia di Rieti «facendosi promotore di tutta una serie di incontri guidati da personalità del mondo liturgico e mettendo così la nostra diocesi all’avanguardia della riforma voluta dal Concilio Vaticano II. Negli ultimi anni fu chiamato a gestire l’amministrazione della C.E.I.».

Mons. Antonio Sebastiani, Vicario Generale della Diocesi di Rieti, si addormentò nella pace del Signore il giorno 20 ottobre 1985 al Policlinico Gemelli di Roma. Era stato parroco a S. Giovanni Paganica fino al 1959, poi a Contigliano per 8 anni e infine fu chiamato da S. E. Mons. Nicola Cavanna nel 1967 a ricoprire l’incarico di vicario generale della diocesi, distinguendosi nel volere e nel tenere viva la memoria del Venerabile Massimo Rinaldi.

Mons. Benedetto Riposati, canonico onorario della cattedrale di Rieti e professore dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano, moriva il 3.9.1986. è noto in tutto il mondo per le sue attività scientifiche nel campo della letteratura e della lingua latina nella università cattolica di Milano. Fu collaboratore, amico, estimatore e divulgatore della vita santa del Venerabile Massimo Rinaldi, da seminarista, da giovane sacerdote, durante la sua lunga e brillante carriera nelle attività di studioso e di vita accademica.

Don Pompeo Salvi, laureato in matematica, tornò alla casa del Padre il 17 novembre 1986. Fu vice-rettore ed economo del Seminario reatino dal 1936 al 1942. Fu in seguito parroco ad Aringo. Dal 27 gennaio 1958 era stato canonico della Cattedrale di Rieti.

«Frontiera» informava, nel numero del 5 marzo 1988, della morte di due sacerdoti operanti nella città di Rieti: Don Igino Cabrele, che si era ritirato a vita privata nel 1964 per motivi di salute e mons. Alceo Battazzi. Don Igino era venuto a Rieti dal Veneto come Cappellano della Supertessile nel 1930. Si era impegnato, con successo, nella pastorale giovanile sia organizzando campeggi montani e nelle attività sportive di pallacanestro e di pallavolo sia incoraggiando il «giornalino» di quartiere sia sostenendo rapperesentazioni teatrali. Lasciò questa terra il 3 febbraio 1988. Mons. Alceo Battazzi era stato cappellano militare presso la Caserma Verdirosi di Rieti ma aveva lavorato con abnegazione anche come canonico nella Cattedrale. Morì il 16 febbraio 1988 e i funerali vennero officiati a Ferrara.

Don Giorgio Fiore Cavallari, cappellano del cimitero di Rieti, lasciò questo mondo per il ritorno alla Padre il 26 gennaio 1989. Lavorò attivamente nell’Azione Cattolica, organizzò lo sport per i giovani. Fu vicerettore in seminario e, successivamente, parroro di Marcetelli e, quindi dal 1975 alla morte, cappellano del cimitero.

Così «Frontiera 2000» ricorda l’attività di Mons. Giuseppe Raccagni: «C’erano proprio tutti, domenica 20 ottobre alle ore 11, piccoli, grandi, giovani, anziani, vecchietti a gremire la loro chiesa, quella del S. Cuore, che Mons. Giuseppe Raccagni ha costruito con tanto amore […]. è stato un momento di gioia per il ricordo dei 27 anni trascorsi insieme da un parroco con i suoi parrocchiani ma anche di profonda commozione per l’addio che il Pastore, per ragioni di salute […] ha dato al suo gregge. […]. Tappe fondamentali dell’opera apostolica di don Giuseppe: S. Michele Arcangelo in Rieti, Paganico Sabino e Sacro Cuore in Rieti, opera svolta in 43 anni con saggezza, entusiasmo missionario e generosità continua». Mons. Giuseppe morì il 13 ottobre 1989.

Don Giovanni Olivieri, parroco di San Giuseppe Artigiano, fece il passaggio da questa all’altra vita il 13 dicembre 1989. «Ricoprì l’incarico di Vicerettore del Seminario di Rieti e fu beneficiato della Cattedrale. Il 6.8.1952 fu nominato Parroco di Torano. Il I.9.1960 fu nominato parroco di S. Giovanni Bosco (Villa Reatina); il 18.8.1961 fu nominato Canonico della Cattedrale; il 25.9.167 fu nominato Parroco di San Lorenzo in Amatrice ove rimase fino al I.9.1974. Fu docente di latino e greco nei Licei Cittadini per tanti anni». Don Giovanni fu anche apprezzato poeta. Lorenzo Chiarinelli, così si complimentava di lui: «Io so rejtu jò alli a li Comunali/ jò a lu Palazzu, là do’ mamma è nata … Così inizia la composizione poetica (15 quartine in endecasillabi) intitolata “Li Communali” con la quale il prof. Olivieri don Giovanni si è aggiudicato il “Tinozzaro d’argento 1980” […]. La tua poesia è memoria e ricordo, ma è soprattutto gusto di ciò che è semplice, voglia di ciò che è buono».

Don Silvio Amadei fece ritorno alla casa del Padre il 28 agosto 1994. Era stato parroco di Vazia per ben 38 anni, a partire dal 1950, quando ancora la parrocchia apparteneva all’arcidiocesi de L’Aquila. Vi era rimasto fino all’88, quando passò il testimone della guida parrocchiale a don Ferdinando Tiburzi e fu nominato Canonico della Cattedrale.

Don Lino Baruzzi, parroco di S. Barbara in Agro, morì l’otto ottobre 1994 all’età di 73 anni. Era stato vice Parroco con Don Vittorio Giusto della medesima parrocchia nonché insegnante nel Seminario Vescovile e in diversi istituti scolastici reatini.

Mons. Antonio Riposati, arcidiacono della cattedrale e prelato d’onore di S. Santità, morì il 16.12. 1995. Era laureato in Lettere e Filosofia. Fu per molti anni rettore del seminario e preside nelle Scuole di S. Caterina. Molti sacerdoti diocesani, non pochi professionisti in campo civile e insegnanti lo ricordano con ammirazione non solo come impareggiabile professore della lingua latina ma anche come maestro di vita. Mons. Antonio Riposati fu censore teologo nel processo di beatificazione e canonizzazione del Venerabile Massimo Rinaldi.

Mons. Adriano Silvestrelli, canonico della cattedrale, lasciò questo mondo il 23 aprile 1997. Arrivò in diocesi negli anni immediatamenti successivi alla seconda guerra mondiale divenendo parroco di san Rufo fino a che divenne quiescente e ricoverato ad Acquaviva di Nerola.

Don Angelico Vanni, canonico della cattedrale, morì il 29 maggio ’98. Era stato parroco di S. Rufina di Cittaducale.

Mons. Antonio Ricci, canonico della cattedrale e già eccellente cancelliere vescovile, morì il 30 maggio 1998. Era stato parroco a Paganico Sabino. Nel seminario di Rieti fu padre spirituale, insegnante di matematica ed economo.

Mons. Giovanni Benisio, cappellano dell’ospedale di Rieti, tornò alla casa del Padre il 16.9.1998. Fu forbito giornalista su quotidiani della diocesi ed espositore brillante del vangelo domenicale in televisioni locali. Insegnò storia e geografia nel seminario vescovile e religione nel liceo scientifico Carlo Jucci di Rieti. Ebbe a cuore ed incoraggiò la Causa di canonizzazione e beatificazione del Venerabile Massimo Rinaldi.