La “macchina” immunitaria

Il Nobel per la Medicina 2011 è andato all’americano Bruce Beutler, il lussemburghese Jules Hoffmann ed il canadese Ralph Steinman, premiati per il contributo rivoluzionario dato alla comprensione del sistema immunitario nella sua totalità.

Le reazioni dell’organismo nei confronti di un attacco patogeno si dividono in due fasi.

L’immunità naturale, o innata, è caratterizzata da precocità, poichè è la prima linea di difesa dell’organismo ed aspecificità, poichè manca della capacità di distinguere tra i diversi microrganismi, funzionando sostanzialmetne alla stessa maniera contro la maggior parte degli agenti infettivi. Questo tipo di immunità è costituita da barriere fisiche e chimiche come gli epiteli, cellule fagocitiche come neutrofili e macrofagi ed altre come le Natural Killer, proteine del sangue come il sistema del complemento e le citochine, proteine che regolano e coordinano molte delle attività delle cellule dell’immunità innata.

L’immunità acquisita, o adattativa, è invece tardiva, poichè si attiva diverse ore dopo l’infezione, e specifica, poichè ha la capacità di distinguere tra diversi microbi e diverse molecole. Altra caratteristica estremamente importante è la memoria immunologica, che consente una reazione di difesa più rapida e potente qualora si subisse una nuova infezione da parte di quello stesso microrganismo. Le componenti di questo tipo di immunità sono i linfociti T e B.

Gli studi condotti dai tre scienziati hanno permesso la comprensione dei meccanismi con i quali l’organismo regola sia la risposta immunitaria naturale che acquisita, difendosi dalle aggressioni esterne, come quelle di virus e batteri, e da quelle interne, come accade nelle malattie autoimmuni, ad esempio l’artrite reumatoide. Inoltre, i tre Nobel hanno anche aperto la strada allo sviluppo di nuove strategie di prevenzione, la più recente delle quali punta a vaccini capaci di spingere il sistema immunitario ad aggredire le cellule tumorali. Importante anche il contributo delle loro ricerche nel favorire nuove strategie di cura contro le malattie infiammatorie.

Beutler e Hoffmann dividono la metà del premio per avere scoperto come funziona la prima linea delle difese immunitarie: hanno individuato infatti i recettori delle proteine che risvegliano la reazione del sistema immunitario nel momento in cui riconoscono batteri e virus.

Ralph Steinman ha scoperto nel 1973 un nuovo tipo di cellula, la cellula dendritica, che ha supposto essere implicata nei meccanismi immunitari. I risultati di lunghi anni di studi sono stati inizialmente accolti con un certo scetticismo, ma i successivi lavori di Steinman hanno dimostrato che le cellule dendritiche hanno una capacità unica di attivare le cellule T.