Il vescovo: cogliere «la differenza tra cose urgenti e cose importanti»

«L’Azione Cattolica deve mettere insieme queste tre cose: la spiritualità del viaggio, dell’incontro, dell’ascolto. Allora come Maria porterà con sé il Verbo, cioè Gesù». L’ha detto mons. Domenico Pompili incontrando gli iscritti all’associazione lo scorso 23 ottobre. Al centro del discorso rivolto ai presenti l’episodio della visitazione con l’andare «in fretta» di Maria verso Elisabetta.

Fretta che «sembra essere derubricata ad un nervosismo o ad una smania di muoversi. Ma è molto di più della semplice velocità» e che «oggi è diventata un incubo. Facciamo tutto più veloce ma abbiamo sempre meno tempo» ha sottolineato don Domenico spiegando che in realtà «la fretta dice l’urgenza, cioè la priorità che prende il sopravvento su tutto il resto».

Si tratta cioè di cogliere «la differenza tra cose urgenti e cose importanti. Ciò che è importante va fatto in fretta. Senza rimandi, senza dilazioni, senza incertezze. Solo questa agilità evita inerzia e assuefazione».

La velocità così intesa «deve però equilibrarsi con la lentezza; diversamente degenera nell’attivismo. Festina lente, affrettati lentamente! Trova una pausa per dare profondità e ritmo a quello che vivi. Non lasciarti assuefare al punto da perdere la tua capacita di ascoltare la Parola e di conoscerti attraverso di essa» ha sottolineato don Domenico concludendo con «le parole forti di Agostino: “Questo è il veleno occulto del vostro errore: far consistere la grazia di Cristo nel suo esempio e non nel dono della sua persona”».