Il vescovo al PalaSojourner per la Npc: «dallo sport messaggi positivi in un tempo difficile»

«Lo sport aiuta a fare, a riossigenare il cervello. Sono molto incuriosito dal fatto che a Rieti ci sono diverse realtà sportive piuttosto consolidate. Penso sia un mondo con il quale entrare in dialogo anche stringendo forme di collaborazione».

Riflessioni del vescovo Domenico, che nella serata di domenica 20 marzo è stato in prima fila tra i tifosi della Npc per assistere al match contro Omegna, vinto per 65-63. Una presenza che parla di passione per lo sport, ma anche di quella “Chiesa in uscita” che il pastore della diocesi reatina ha testimoniato sin dal suo arrivo. E l’episodio prende un sapore ancora più particolare in vista del Giubileo con gli sportivi del prossimo 8 maggio.

«A Rieti – spiega Mons. Pompili – già da tempo lo sport vive come una realtà privilegiata. Credo vada sostenuta anche per la positiva ricaduta sociale. Sono fiducioso che pure in un momento di difficoltà qual è quello attuale, si riesca a salvaguardare questa peculiarità, che non ha l’uguale in tante altre zone del nostro paese».

Ma don Domenico offre anche una lettura più profonda del fenomeno sportivo: «con la fatica che costringe a sperimentare, ci riconduce ad una visione realistica della vita, quella che talvolta tendiamo a perdere».

E nello sport il vescovo trova anche un messaggio per la giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale che si celebra domani: «Lo sport, in qualche modo, rende tutti uguali, perché ci si cimenta nella stessa esperienza. Sul campo vengono abbattute le differenze: la gara è alla pari. In questo tempo difficile mi pare un buon messaggio contro tante forme di discriminazione».

Foto di Massimo Renzi.