Il peperoncino dalla scoperta al piatto

Le prime testimonianze scritte della sua scoperta risalgono al 1493, anno in cui Don Francisco Casas accompagnò Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio, verso le Antille. I Maya lo usavano nei rituali mescolandolo al cacao e oggi si trova in quasi tutte le cucine. Da allora si diffuse con rapidità eccezionale in tutto il mondo. Si adora o si detesta, ma difficilmente lascia indifferenti. La sua diffusione dipende dalle proprietà nutrizionali, dal sapore decisamente particolare ed dalla forte adattabilità della pianta ai diversi climi.

Stiamo ovviamente parlando del peperoncino. Un vegetale portatore di una strana contraddizione: è tanto diffuso quanto poco conosciuto. Per fortuna, nelle sue diverse varietà, il peperoncino è stato osservato da vicino da tre esperti ‘addetti ai lavori’: lo chef Fabio Campoli, il medico specialista e dermatologo Walter Marmo e l’esperto di vini curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso Marco Sabellico nel volume ‘Elogio al Peperoncino- Dalla scoperta al consumo consapevole’ (Autentica Edizioni, 160 pagine, euro 10).

Dopo l’anteprima romana, il volume è stato presentato a Rieti, nello spazio di largo Alfani, durante l’appuntamento “Il libro nel Piatto. Il libro consiste di un approfondimento sull’impiego nel corso della storia, non solo in campo alimentare ma anche medico e magico. Più di sessanta ricette guidano il lettore al consumo consapevole, aiutando a sfruttare al meglio tutte le proprietà nutritive contenute nel frutto ricco di vitamine, proteine amminoacidi e lipidi. Mentre le competenze nel settore enologico di Marco Sabellico indicano per ogni piatto o ricetta il vino che più si addice in abbinamento.

Foto di Massimo Renzi.