Si tratta di incontri di sensibilizzazione tenuti dagli operatori della Capit Rieti e dai dirigenti scolastici per affrontare il tema della violenza con i giovani, gli “adulti del futuro”. Già sette gli appuntamenti che si sono tenuti, di cui sei presso lo “Strampelli” dell’istituto d’istruzione superiore “Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi” (che hanno coinvolto circa 150 ragazzi), e uno all’Itc dell’IIS “Luigi di Savoia”, in viale Maraini. Il comitato scientifico della scuola e il dirigente scolastico Maria Rita Pitoni hanno fortemente voluto questi incontri, per sensibilizzare e dare vita ad una attenta riflessione sul maltrattamento e sugli abusi nei confronti di donne e minori. Nel corso degli appuntamenti è stato distribuito un questionario, sono stai proiettati due cortometraggi sui temi dello stalking e del bullismo e si sono tenuti dei dibattiti che hanno permesso ai ragazzi di misurasi su questi argomenti. Ora l’obiettivo è pianificare altri incontri presso questo istituto ma anche nelle altre scuole superiori della città.
«Il nostro dovere morale – commenta Alberta Tabbo, responsabile dello Sportello – è quello di sensibilizzare i giovani al tema, affinché cambi radicalmente la cultura del genere. Sono convinta che solo cambiando la cultura e solo attraverso la conoscenza sia possibile affrontare il grande tabù delle prevaricazioni, un argomento trasversale che non dipende da cultura, etnia, o nazionalità. Siccome la violenza troppo spesso non viene denunciata, è un dovere civico educare la popolazione. Solo con la conoscenza si può combattere un fenomeno».
Tra i prossimi obiettivi de “Il nido di Ana” c’è anche quello di ripetere esperienze formative.
«Il Nido di Ana è ‘sinonimo’ di un luogo protetto dove una donna accoglie un’altra donna». È parte integrante del Centro per il contrasto della pedofilia e della violenza su donne e minori denominato “Angelita” con sede a Rieti –viale Canali, 1.