Dal 10 Gennaio al 3 febbraio, si è svolta la 1° Biennale d’arte internazionale di Palermo. Fra i migliori artisti selezionati, Massimo Bigioni, artista di rilievo, che da anni riscuote notevoli consensi sia da parte del pubblico che della critica di tutto il mondo.
Egli, ha presentato in mostra l’opera pluripremiata, “Oltre il pensiero”, scelta dal comitato scientifico della Biennale per la sua grande carica espressiva e il pathos che trasmette, antichi e remoti valori, quelli di una donna invecchiata dal tempo, ripiegata su se stessa, in pace con la sua spiritualità.
In primo piano si notano le sue mani, quelle di una donna che si è occupata di tante mansioni, deformate dalla sofferenza ma cariche ancora di forza e coraggio. Lo sguardo è fiero ed orgoglioso. Opera di suggestiva bellezza per la meticolosa realizzazione dei particolari che indicano grande senso estetico ed elevate capacità pittoriche; che hanno conferito all’artista la menzione tra i migliori dipinti della biennale.
Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e private oltre ad essere state più volte pubblicate in cataloghi e riviste d’arte contemporanea.
In merito al suo operato, durante la mostra alla Biennale, si sono espressi valenti critici e l’apprezzamento più bello che ha ricevuto apre questo articolo .
È stato redatto un catalogo generale, curato dal noto critico d’arte, Paolo Levi, nonché dal critico romano Salvatore Russo e dallo storico d’arte Vittorio Sgarbi.
Inoltre, il M° Bigioni ha ricevuto la richiesta per un’intervista da parte di una autorevole rivista d’arte, che gli concederà lo spazio di varie pagine.
L’importante manifestazione culturale, ha il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali, della Regione Sicilia, della provincia di Palermo, nonché dei comuni di Palermo e Monreale ed è proprio presso il Museo civico “G. Sciortino”, di Monreale che l’artista leonessano ha esposto la sua opera riscotendo notevoli successi.
Complimenti vivissimi al M° che fa conoscere Leonessa in ogni luogo dove l’arte è la protagonista, dove il tema della mostra era “La tradizione nell’avanguardia” e lui, con il suo capolavoro, con una semplicità incredibile ha centrato il tema e ne ha rappresentato appieno il senso della stessa.