Il prossimo 26 ottobre, alle ore 9, presso l’Auditorium Varrone in Rieti si terrà l’incontro formativo “Il coraggio di guardare”, sui disturbi del comportamento alimentare e la cura della persona. «È un incontro formativo a cui tengo molto, dedicato non solo alle scuole, ma a tutte quelle persone, purtroppo in aumento, con problemi con l’alimentazione ed il peso», spiega il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute, diacono Nazzareno Iacopini.
Direttore, cos’è il “coraggio di guardare”, perché questo titolo?
Spesso queste persone che vivono una vita in solitudine e nella difficoltà non riescono a guardarsi, a vedere il proprio corpo deformato. Il rapporto con il cibo diventa un rapporto distorto per nascondere un disagio interiore forte. Non c’è fame da saziare, ma una forte mancanza di amore e paure da colmare. Il cibo, il proprio grasso corporeo o al contrario un’estrema magrezza, diventa uno strumento per allontanare e allontanarsi dalle persone di cui si ha una paura profonda. Si alimentano solo le proprie ansie e non si ha più il coraggio di guardarsi, di vedere il proprio corpo deformarsi.
A cosa punta l’incontro?
Aiutare queste persone e informare i giovani che, in una società frenetica e impazzita come la nostra, sfogano sempre più le loro ansie nel cibo, credo sia importante, direi fondamentale. Aiutare gli obesi, gli anoressici, i bulimici e le persone che soffrono di disturbi alimentari a guardarsi, ad amarsi un po’, a vivere coscientemente la loro vita è un atto di amore, un amore profondo a cui come Chiesa e come Scuola non possiamo sottrarci. Prevenire la diffusione di malattie dovute al sedentarismo, all’obesità, o all’anoressia e ai disturbi dell’alimentazione in genere è un nostro dovere.
Si tratta di promuovere stili di vita salutari?
Una corretta alimentazione e una vita, non dico sportiva, ma almeno attiva, consentono di avere una prospettiva di vita sana. Qui non è in gioco l’aspetto fisico, ma la vita delle persone. Ad affrontare tutte le tematiche sottese a quest’incontro sono stati chiamati un gran numero di esperti, proprio per informare su queste tematiche sotto tutti i vari punti di vista: medico, filosofico, psicologico ed educativo. Un obiettivo possibile grazie alla disponibilità e professionalità di tutti i relatori e del Centro Sanitario Diocesano, ma anche grazie alla speciale collaborazione e vicinanza l’Ufficio Territoriale Scolastico di Rieti, del Suo Dirigente e di tutti i suoi collaboratori per questo impegno continuo nell’informare ed educare i nostri adolescenti. Questo significa camminare insieme per una società migliore.