Ferdinando Imposimato a Rieti: le forze occulte esistono ancora

Incontro Imposimato

«In questi incontri, io ho sempre qualche problema, perché si tratta di questioni di grande importanza, rispetto alla quali, però, la stragrande maggioranza degli italiani si mostra assolutamente indifferente. Ignorando che se noi non riusciamo a punire i responsabili dei delitti gravi, questi sono portati a ripeterli. Non c’è quel fenomeno di esaurimento criminale per cui uno fa una serie di stragi e poi dice “basta”. Purtroppo la storia ci insegna che quando le stragi restano impunite e i responsabili sono al loro posto di comando − come in questo caso − allora sono pronti a ripetere le stragi, e a minacciare la sicurezza e la democrazia del nostro Paese»

Sono parole ascoltate durante un incontro ingiustamente trascurato: quello con Ferdinando Imposimato di giovedì 10 gennaio, a Rieti, per la presentazione de “La Repubblica delle stragi impunite”, ultima fatica editoriale dell’ex magistrato e senatore. Poco − ma molto attento il pubblico; non pervenuta, o quasi, la stampa. Peccato, perché i temi trattati erano di grande attualità e di prima importanza.

Imposimato − da sempre in prima linea contro mafia, camorra e terrorismo − in questa sua decima pubblicazione mostra in quale modo la storia recente dell’Italia sia stata attraversata da una lunga linea rossa, che va dalla bomba di piazza Fontana alle morti di Falcone e Borsellino.

Terribili eccidi di persone innocenti, sacrificate a trame segrete e oscure ragioni di Stato. Stragi ancora impunite, che hanno avvelenato il clima politico e sociale del nostro Paese e minato la fiducia del popolo italiano verso le istituzioni.

Tanti i nomi e i fatti intrecciati dall’ex magistrato: non solo pentiti di mafia, collaboratori di giustizia e terroristi, ma anche l’implicazione dei servizi segreti americani, l’ombra del “Gruppo Bilderberg” (qui la voce di Wikipendia in italiano e qui quella più completa in inglese), le responsabilità dei politici italiani.

«Se noi non conosciamo bene la verità che riguarda la nostra storia recente − ha sottolineato Imposimato − dobbiamo prepararci a future stragi. Io sono sicuro che la strage di Brindisi, in cui è morta quella povera studentessa della scuola Falcone, fa parte della “strategia della tensione”. Sicuramente».

«Dobbiamo cercare di sapere che la democrazia è un bene che va difeso tutti i giorni» ha insistito l’ex magistrato. «Purtroppo ci sono dei momenti in cui la democrazia subisce degli assalti di vario genere. Noi abbiamo una democrazia largamente imperfetta, nella quale ci sono ingiustizie sociali che sono sotto gli occhi di tutti. E soprattutto abbiamo una giustizia che non sempre funziona. Mi duole dirlo, ma i magistrati coraggiosi sono purtroppo l’eccezione, non sono la regola. Ci sono dei procuratori, dei presidenti, che con la scusa del garantismo assolvono colpevoli di delitti gravissimi».

«Però il controllo della pubblica opinione è importante» ha concluso Imposimato. «Bisogna informare le persone, far capire la nostra storia, per cercare di contrastare le forze occulte che esistono ancora e che minacciano la nostra democrazia».

All’evento, meritoriamente organizzato dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati di Rieti, è intervenuto anche il dott. Antonio Esposito, Consigliere della II° sezione Penale della Corte di Cassazione.

(Quello incluso è il video della sola relazione di Ferdinando Imposimato. Il filmato completo della giornata, con l’intervento del dott. Esposito, è disponibile nel nostro canale YouTube)