Emanuele Donati e gli “aperitivi” del Dott. Giorgio Raggi

Abbiamo appreso dalla stampa locale di un incontro organizzato dal Dott. Giorgio Raggi, nella sua qualità di presidente della Coop. Centro Italia, con alcuni consiglieri comunali ed esponenti delle forze politiche di maggioranza in Città.

Pur non invitati all’“aperitivo” in questione, crediamo opportuno formulare alcune nostre considerazioni a beneficio della discussione in atto.

Innanzitutto, non abbiamo ben compreso se il nodo centrale lamentato sia la mancanza di risposte ovvero l’assenza di quelle più consone; certamente, appare che l’imprenditore stesso, latore di legittimi interessi e desideroso di importanti investimenti, non voglia al momento adeguarsi alle prescrizioni vigenti nel novello P.R.G..

Tuttavia, riteniamo, con assoluta serenità, che qualunque scelta sarà fatta dall’Amministrazione, dovrà tener conto del tessuto commerciale reatino e dell’impatto che megastrutture commerciali del genere produrrà sul libero commercio cittadino.

Auspichiamo, quindi, che questa tematica rappresenti uno dei punti qualificanti di discussione all’interno della maggioranza di centrosinistra nonché dell’intero consiglio comunale, ma non crediamo possibile che la “disputa” si risolva con azioni e forzature che investono, invero, un punto nevralgico dello sviluppo cittadino.

Abbiamo, altresì, contezza che questo incontro non è stato il primo e che si collocherà in una lunga serie, nella quale attendiamo pure una franca elaborazione di proposte per la risoluzione, ormai non più eludibile, delle problematiche afferenti il complesso delle “aree ex industriali” cittadine.

In tal senso, chiaramente, il contributo delle forze politiche e imprenditoriali della Città dovrà contemperare i molteplici interessi economico-sociali della stessa.

Infine, per il futuro, siamo assolutamente disponibili ad invitare noi stessi il Dott. Giorgio Raggi ad un “incontro-aperitivo”, per conoscere finalmente anche gli esiti della reiterata sua volontà di salvataggio dei posti di lavoro e dei soci finanziatori della “Coop Risparmio 76” che, al momento, non ci sembra abbia tratto le mosse.