Chiesa di Rieti

Dedicazione, cerchiamo Dio nella vita

Il vescovo Domenico nella liturgia in memoria della consacrazione della chiesa madre: «Costruire, anche ricostruire nel nostro caso, le chiese, ma senza dimenticare che la presenza di Dio si trova più frequentemente là dove la vita pulsa, lotta, soffre e spera»

Il senso della chiesa di mattoni si coglie solo guardando alla Chiesa delle “pietre vive”, di quanti sanno adorare Dio “in spirito e verità”.

Riuniti a celebrare la memoria della consacrazione della chiesa madre, che il 9 settembre del 1225 papa Onorio III dedicava alla santa Madre di Dio, sacerdoti e fedeli hanno accolto la riflessione del vescovo Domenico Pompili, che ha preso spunto dal brano in cui Ezechiele riceve la visione del nuovo tempio: visione ricevuta quando il tempio di Gerusalemme è distrutto dai Babilonesi che hanno deportato in schiavitù il popolo eletto, e dunque il profeta e sacerdote «esiliato in una terra senza tempio, ma non senza Dio» e deve imparare «in fretta una fede essenziale che lo spinse persino a ripensare la sua stessa idea di sacerdozio».

Una situazione analoga quella che si sta vivendo oggi, ha detto monsignore nell’omelia della Messa dell’Anniversario della Dedicazione della Cattedrale: «Anche noi siamo viviamo un tempo “di esilio”, che la pandemia con le sue restrizioni ha reso ancora più evidente sottraendo l’incanto di un tempo e di uno spazio nel quale stare insieme», e tuttavia anche in questo “esilio” «abbiamo sperimentato che Dio non ci abbandona mai».

Del resto la lezione è quella a non separare l’aspetto del culto da quello della fede interiore: la dimensione della cura dello spazio sacro, del luogo di ritrovo nella celebrazione dei divini misteri, e l’altra che è lo spazio della vita concreta: «Gesù risorto non appare nel tempio, ma in una casa, sulla strada». Quindi dobbiamo sicuramente «costruire, anche ricostruire nel nostro caso, le chiese, ma senza dimenticare che la presenza di Dio si trova più frequentemente là dove la vita pulsa, lotta, soffre e spera».

E proprio accanto alla Cattedrale, ha annunciato il vescovo, nascerà uno spazio dedicato alle persone: un punto dedicato alla cura dei disturbi alimentari degli adolescenti.