Costini: proprio non capisco l’assessore Cecilia

Felice Costini

Leggo alcune ulteriori dichiarazioni dell’assessore Cecilia sulla querelle via Majorana, e non comprendo quale sia il senso delle sue risposte; eppure la mia era una lettera semplice: c’è un cartello illegale, lo comunico all’autorità competente, segnalando un reato e chiedo che la stessa intervenga a norma di legge; se ciò non dovesse avvenire chiederò alla Procura di accertare se ci siano dei reati, e soprattutto un’omissione in vigilando da parte dell’amministrazione.

Le dichiarazioni di Cecilia sono pertanto fuori luogo ed anche errate. E non dicano Lui ed il suo guru che mi sto attaccando ad un semplice cartello, perché i due professionisti non possono non sapere che quel cartello vale un paio di milioni di euro, tanta è la differenza del valore di quel terreno se i lavori si possono fare in base al P.I. o alle prescrizioni del nuovo PRG.

Comunque, poiché non è mio costume fuggire dalle accuse, credo sia il caso che l’assessore Cecilia dia uno sguardo ai verbali di commissione urbanistica che precedono il permesso a costruire, e scoprirà che nessuno ha fatto gli interessi di due privati rispetto alla Fondazione (che è comunque anch’essa un privato, al di là dei rapporti parentali con alcuni esponenti dell’amministrazione); l’accordo che prevede la realizzazione delle opere di urbanizzazione a carico di ATER e Fondazione è stato concordato dai proponenti il PI, non imposto dall’amministrazione; e ancora che le opere pubbliche si possano realizzare attraverso stralci funzionali è pratica regolare, e l’assessore dovrebbe ben saperlo, essendo Lui stesso il progettista, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza dei lavori del Teatro. Anche se in quel caso qualcuno dovrebbe spiegare ai cittadini quale funzionalità abbiano i lavori realizzati, visto che non sono fruibili. Ma difficilmente l’assessore-progettista porrà la domanda al direttore dei lavori (essendo la stessa persona).

Da ultimo vorrei chiarire all’assessore che il sottoscritto ha ben a cuore che si realizzino opere pubbliche, e nulla in contrario al P.I. in oggetto, avendolo tra l’altro votato nel 1996 da consigliere comunale. Credo però che l’utilizzo dello strumento dei piani integrati abbia senso quando velocizza la realizzazione delle opere, non quando ha tempi superiori al piano regolatore.

Ma visto che Lui mi invita ad avere a cuore l’interesse della città, io lo invito a guardare i 30 progetti che giacciono in Comune, i famosi piani integrati, in cui erano previste 40 milioni di euro di opere pubbliche.

Certo l’aver messo, non si sa bene a quale titolo, in commissione lo stesso funzionario comunale che partecipò all’assemblea di un’associazione strillando contro i piani integrati, partecipando alla stesura tecnica del ricorso, fa capire quale sia la vera intenzione di questa amministrazione.

E mi permettono di poter continuare ad affermare che per l’amministrazione Petrangeli alcuni piani integrati sono più utili di altri in base ai proponenti.

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