Confartigianato Trasporti annuncia il fermo dell’autotrasporto dal 23 al 27 gennaio

Fermo immediato dell’autotrasporto. È quello che chiedono, in modo forte e coeso, Confartigianato e le rappresentanze sindacali degli autotrasportatori in seguito alla riunione d’urgenza degli Stati Generali, svoltasi a Roma, mercoledì 14 dicembre.

All’assise hanno partecipato tutti i presidenti provinciali e regionali delle realtà facenti parte dell’Unatras, Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci. Al tavolo romano era presente Maurizio Aluffi, rappresentante provinciale di Confartigianato Trasporti Rieti.

«Da oltre un mese – spiega Maurizio Aluffi – abbiamo inviato una richiesta al governo Monti per un confronto sui problemi che gravano sull’autotrasporto, e fino ad oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Le nuove norme sembrano create appositamente per ridurre la competitività delle imprese e, quello che è peggio, compromettere la sicurezza stradale».

«In pratica – continua – andiamo dall’aumento insostenibile del costo del gasolio (settemila euro all’anno per veicolo), ai costanti rialzi dei premi assicurativi, dall’aumento delle giornate di divieto di circolazione, al rischio della cancellazione dei costi di sicurezza e alla deregolamentazione delle norme per l’accesso alla professione di autotrasportatore: i nostri imprenditori sono nelle condizioni di non poter più lavorare».

Confartigianato Trasporti e Unatras hanno dunque proclamato un fermo che sarà effettuato entro la fine del mese di gennaio. Obiettivo primario dell’iniziativa, quello di aprire un confronto con il Governo per ottenere la mensilizzazione, cioè la possibilità che le imprese recuperino l’aumento del costo del gasolio non annualmente, bensì mensilmente. Secondariamente, mantenere in vigore i costi della sicurezza (sui quali Confattigianato già era intervenuta), sia perché essendo indicati dal ministero dei Trasporti, e quindi non derivando da accordi, non vanno contro le norme dell’Antitrust, sia perché scaturiscono dal rispetto della normativa sulla sicurezza sociale nella circolazione.

«Si tratta – conclude Maurizio Aluffi – di due aspetti fondamentali sui quali l’autotrasporto, se non troverà delle risposte concrete, è pronto a fermarsi. Il trasporto su gomma muove circa il 90% delle merci in Italia. La nostra è una realtà fatta soprattutto dalle piccole imprese, proprio quelle stesse PMI che muovono e fanno crescere l’economia italiana».

Nella nostra provincia il comparto è in crisi profonda e nonostante ciò sono oltre trecento le imprese in attività con oltre seicento addetti. PllltroppO, ad oggi, più di cento di esse devono ancora mettersi in regola con il Regolamento CE 1071/2009 per quanto riguarda l’accesso

alla professione di autotrasportatore, cioè devono ancora superare l’esame presso la Provincia di Rieti, termine scaduto il 4 dicembre 2011. Il che significa che oltre cento imprese potrebbero essere cancellate d’ufficio. Nel 2011 sono nate sette nuove imprese e ne sono cessate ben sedici.

«Come più volte ribadito, – commenta Franco Vitelli, presidente provinciale di Confartigianato Trasporti Rieti – come piccoli imprenditori siamo pronti a fare dei sacrifici nell’interesse del sistema Paese. Tuttavia, certe posizioni meritano dei ragionamenti più accurati e nonostante le proteste non rientrino nell’indole dell’artigianato, riteniamo la giornata di fermo un forte segnale da dare al Governo per esprimere il nostro disagio. Rinnoviamo comunque la nostra richiesta per un tavolo di confronto con il Ministero al fine di evitare di aggravare una situazione già gravemente compromessa».

Il fermo nazionale generale dei servizi di autotraspOlto merci prenderà il via dalle ore 00:00 del giorno lunedì 23 gennaio 2012 e terminerà alle ore 24:00 del giorno venerdì 27 gennaio 2012.

Questo il riassunto delle motivazioni:

  • l’aumento insostenibile del costo del gasolio (settemila euro all’anno per veicolo);
  • i costanti aumenti dei premi assicurativi;
  • l’aumento delle giornate di divieto di circolazione;
  • il rischio della cancellazione dei costi di sicurezza;
  • la deregolamentazione delle norme per l’accesso alla professione di autotrasportatore.

Le motivazioni sopra elencate compromettono la sicurezza sulle strade e riducono la competitività delle imprese.